Il batterio Acinetobacter baumannii, spesso causa di infezioni ospedaliere resistenti agli antimicrobici, si “nasconde” nelle cellule della vescica, per riattivarsi se stimolato dall’inserimento del catetere vescicale, anche in assenza di altri batteri rilevabili nel tratto urinario. E’ quanto ha osservato uno studio condotto su animali da laboratorio da un gruppo della Washington University School of Medicine di St. Louise (USA). I risultati della ricerca sono stati pubblicati da Science Translational Medicine.
A. Baumannii è una delle principali minacce per le persone ricoverate e causa infezioni del tratto urinario nelle persone con catetere, polmoniti in chi è sotto ventilazione e infezioni del sangue in chi ha cateteri venosi.
Per lo studio, gli scienziati della Washington University School of Medicine hanno usato animali da laboratorio con sistema immunitario indebolito e infettati con il batterio.
Dopo che le infezioni si erano risolte e non era rilevabile alcun batterio della specie nelle urine degli animali per due mesi, a questi è stato inserito un catetere con una tecnica sterile. Entro 24 ore dall’inserimento, circa la metà degli animali ha sviluppato un’infezione del tratto urinario causata dallo stesso ceppo di A. baumannii dell’infezione iniziale.
Dal momento che il batterio causa raramente sintomi nelle persone sane, molti potrebbero essere portatori e non sapere di essere infetti. Secondo gli autori dello studio, circa il 2% delle persone sane sono portatrici di Acinetobacter baumannii nelle urine.
Fonte: Science Translational Medicine, 2023