Scienza e Farmaci
Parkinson. La diagnosi si fa guardando la televisione
Durante la rilevazione della durata di 20 minuti, infatti, non si deve fare altro che guardare la televisione, il resto lo fa un modello computazionale: un computer registra i movimenti degli occhi e li raffronta con i movimenti campione di soggetti sani secondo 224 grandezze quantitative. In questo modo gli scienziati possono identificare caratteristiche critiche, che rendono diversi i pazienti da quelli non affetti da alcun disturbo. Con un campione di 108 soggetti, per ora il team è stato in grado di identificare i pazienti affetti da Parkinson con una precisione dell’89,7%, e bambini affetti da Adhd o Sindrome alcolica con l’accuratezza del 77,3%. “Per la prima volta siamo stati in grado di decodificare lo stato neurologico di una persona solo osservando il suo comportamento quotidiano, senza doverla sottoporre a test logoranti e difficili”, ha commentato Laurent Itti, dell’ateneo statunitense.
Capire quali aspetti dell’attenzione e del controllo dello sguardo sono sfruttabili come marker di disturbi specifici potrebbe dunque essere una promessa per lo sviluppo di test di screening più facili, veloci e a basso costo. E soprattutto adatti sia ai bambini più piccoli che agli anziani, due popolazioni di pazienti che non sempre sono accondiscendenti, quanto si tratta di analisi cliniche.
Laura Berardi