Scienza e Farmaci
Fratture da fragilità. ITA Post-Fracture Care Model: l’approccio FLS adattato al contesto italiano
In Italia si stima un aumento del numero totale di fratture da fragilità da 0,56 milioni nel 2017 a 0,69 milioni nel 2030, con un incremento del 22,4%1, che si traduce in un maggior costo per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). In seguito a una frattura da fragilità, il rischio di seconda frattura è cinque volte maggiore entro i successivi 2 anni1.
Come evidenziato da un numero crescente di pubblicazioni a livello internazionale, il servizio di presa in carico e gestione del paziente con frattura da fragilità basato su approccio multidisciplinare, noto come FLS (Fracture Liaison Service), rappresenta un valido modello costo-efficace di riduzione del rischio di rifrattura da fragilità. La stessa IOF (International Osteoporosis Foundation) sostiene e riconosce fortemente l’FLS quale approccio sistematico di pratica clinica per la prevenzione delle fratture secondarie.
Partendo dalle esperienze internazionali sul modello FLS e da una best practice italiana, lo scopo del progetto MAX2 è stato supportare alcuni centri nell’implementazione di percorsi di cura per il paziente con frattura da fragilità, personalizzati e ottimizzati per le diverse realtà.
Overview del progetto
Il Progetto MAX2 ha coinvolto da Dicembre 2019 a Dicembre 2021 cinque Centri distribuiti sul territorio nazionale (Figura 1), di seguito riportati in ordine di ingaggio:
Per ognuno dei Centri selezionati, il Progetto MAX2 ha previsto due specifici momenti:
Il percorso del paziente è stato analizzato attraverso interviste agli attori chiave coinvolti nella presa in carico del paziente fratturato (ortopedici, fisiatri, reumatologi, geriatri, endocrinologi, radiologi, fisioterapisti, infermieri, data manager) e valutazione sia di dati gestionali e organizzativi della struttura che di linee guida aziendali e/o regionali, protocolli o PDTA adottati o recepiti dalla struttura ospedaliera in tema di frattura da fragilità. Tale analisi ha generato per ogni Centro:
Il progetto è partito dall’ospedale “La Colletta” di Arenzano della Regione Liguria, scelto come Centro Leader per l’elevata specializzazione nella presa in carico e gestione del paziente con fratture da fragilità, acquisita mediante il progetto regionale LICOS di cui si approfondisce nella sezione successiva. L’analisi del percorso del paziente presso il Centro Leader ha permesso la generazione di un modello organizzativo ideale per le fratture da fragilità basato sull’FLS e adattato alla realtà del contesto Socio-Sanitario italiano, di seguito definito come “ITA Post-Fracture Care Model”. Tale modello è stato utilizzato come strumento di riferimento per l’identificazione dei punti di forza e di attenzione di ciascuna realtà dei Centri LAB.
In seguito all’analisi, alla modellizzazione e all’individuazione dei punti di attenzione del percorso paziente, è stato definito un piano implementativo personalizzato per tutti i Centri, in base alle esigenze e alle risorse a cui poteva attingere ciascuno per il miglioramento della gestione del paziente.
Al fine di favorire il confronto tra i referenti dei Centri coinvolti nel progetto, al termine delle attività appena descritte, è stata organizzata una Tavola Rotonda, in cui sono state discusse le priorità implementative e le difficoltà organizzative emerse dalle singole esperienze di analisi e di approfondimento del percorso di presa in carico del paziente con frattura da fragilità. A tale incontro hanno partecipato tutti i Centri, eccetto il P.O. Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia, in quanto arruolato nel progetto solo successivamente.
L’esperienza del Centro Leader “La Colletta” di Arenzano
Per il Centro Leader “La Colletta” di Arenzano, il Progetto MAX2 si inserisce all’interno del preesistente contesto “LICOS”, progettualità pilota avviata nel 2017 presso l’ASL 3 Genovese, ideata con lo scopo di riunire su un’unica piattaforma cinque strategie d’intervento (Figura 2) che si sono dimostrate efficaci ed economicamente sostenibili nel ridurre l’incidenza degli eventi di caduta e di fratture da fragilità4.
Figura 2. Le 5 stretgie di intervento del Progetto Licos
Una di queste cinque strategie è rappresentata dall’istituzione del servizio FLS per la prevenzione secondaria delle fratture da fragilità in risposta alla necessità di aumentare l’efficacia dell’identificazione delle stesse e l’aderenza alle indicazioni terapeutiche dei pazienti con frattura. L’FLS si basa sui principi fondamentali di (I) Strategie di case finding, (II) Team Work delle figure sanitarie, (III) Valutazione clinica, (IV) Gestione delle terapie e (V) Presa in carico del paziente e monitoraggio a lungo termine.
Data l’applicazione di Best Practice, la pregressa esperienza FLS e la dimostrazione di un reale miglioramento di gestione del paziente con le strategie d’intervento adottate nel progetto LICOS, il Centro Leader è stato scelto nella progettualità MAX2 per la definizione dell’“ITA Post-Fracture Care Model”, ossia un modello FLS adattato e ottimizzato sulla base del contesto italiano che potesse permettere di individuare un piano di azione implementativo per i Centri LAB.
L’ITA Post-Fracture Care Model è costituito da 9 pillar (Figura 3):
Figura 3. I pillar dell'ITA Post-Fracture Care Model
Gli obiettivi raggiunti presso i Centri LAB
Il Progetto MAX2, in seguito alla definizione di un piano di azione individuale, ha permesso di supportare i Centri nell’identificazione delle aree di miglioramento e, in alcuni casi, anche di implementare i miglioramenti organizzativi nell’ambito delle fratture da fragilità. In particolare:
Principali messaggi del progetto
Alla conclusione delle progettualità, tutti i referenti dei Centri arruolati hanno concordato come i seguenti elementi siano di prioritaria importanza implementativa affinché vi sia un’ottimale presa in carico del paziente con frattura da fragilità:
BIBLIOGRAFIA
(1) International Osteoporosis Foundation (2018), Report ITA “Ossa spezzate, vite spezzate: un piano d’azione per superare l’emergenza delle fratture da fragilità in Italia.”, International Osteoporosis Foundation, Nyon, Switzerland. www.iofbonehealth.org/broken-bones-broken-lives Ultimo accesso in data 09/03/2022
(2) Porter M., Olmsted Teisberg E., “Redefining Health Care: Creating Value-Based Competition on Results”, 2006, Harvard Business Review Press, EAN: 9781591397786
(3) Bucci S., de Belvis A.G., “Come organizzare l’assistenza del paziente per percorsi di cura L’esperienza presso la Fondazione Policlinico Universitario”, Vita e Pensiero (2018)
(4) Progetto Liguria Contro Osteoporosi (LICOS) – Dipartimento Apparato Locomotore – DIAL (ASL 3 Genovese) https://www.luoghicura.it/sistema/programmazione-e-governance/2018/10/fracture-liaison-service-un-modello-di-management-di-continuita-assistenziale-per-la-fragilita-scheletrica-nellanziano-tra-ospedale-e-territorio/ Ultimo accesso in data 09/03/2022
Articolo a firma di:
Alessio Baricich, Dirigente Medico dell’Unità di Medicina Fisica e Riabilitativa – AOU Maggiore della Carità di Novara
Gerolamo Bianchi, Direttore della UO di Reumatologia – Ospedale “La Colletta” di Arenzano, ASL 3 Genovese
Carlo Cisari, Direttore dell’Unità di Medicina Fisica e Riabilitativa – AOU Maggiore della Carità di Novara
Cristiano Coppola, Dirigente Medico UOC Ortopedia e Traumatologia – PO Ospedale del Mare, ASL Napoli 1 Centro
Lucia Dardani, Dirigente Medico Struttura Complessa di Reumatologia – PO Arcispedale S. Maria Nuova, ASL Reggio Emilia
Andrea Giusti, Responsabile Struttura Semplice Dipartimentale (SSD) Malattie Metaboliche Ossee e Prevenzione delle Fratture nell’Anziano, Dipartimento delle Specialità Mediche – Ospedale “La Colletta” di Arenzano, ASL 3 Genovese
Marisa Mangiatordi, Analyst Implementation Science & Healthcare – IQVIA
Nicola Orabona, Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia – PO Ospedale del Mare, ASL Napoli 1 Centro
Chiara Panetta, Engagement Manager Implementation Science & Healthcare – IQVIA
Achille Pellegrino, Direttore UOC di Orto-traumatologia – PO San Giuseppe Moscati di Aversa, ASL Caserta
Luca Pinto, Principal Implementation Science & Healthcare – IQVIA
Carlo Salvarani, Direttore Struttura Complessa di Reumatologia – PO Arcispedale S. Maria Nuova, ASL Reggio Emilia
Adriano Santulli, Dirigente Medico UOC di Orto-traumatologia – PO San Giuseppe Moscati di Aversa, ASL Caserta
Progetto condotto da IQVIA con il sostegno di Amgen