(Reuters Health) – Gli interventi psicologici forniti da non specialisti, definiti come ‘task-sharing’, sono associati a una riduzione della gravità dei sintomi della depressione tra gli adulti nei paesi a basso e medio reddito. A evidenziarlo è una review pubblicata su JAMA Psychiatry da un team guidato da
Eirini Karyotaki, della Vrije Universiteit Amsterdam.
In particolare, il gruppo olandese ha cercato, in letteratura scientifica, studi clinici randomizzati di interventi psicologici ‘task-sharing’ negli adulti con sintomi depressivi nei Paesi a basso e medio reddito, includendo quelli erogati da non specialisti, come consulenti legali, operatori sanitari, colleghi. La riduzione della gravità dei sintomi della depressione è stata misurata dal Patient Health Questionnaire (PHQ-9) e sono stati stimati anche i tassi di risposta e remissione.
Sono stati considerati 11 trial, per un totale di 4.145 partecipanti. Complessivamente, gli interventi psicologici ‘task-sharing’ sono stati associati a una maggiore diminuzione della gravità dei sintomi depressivi rispetto ai controlli. I partecipanti del gruppo che riceveva questi interventi, inoltre, avevano una maggiore probabilità di rispondere a questa assistenza psicologica e di andare in remissione.
“Abbiamo osservato che le persone con ritardo psicomotorio o agitazione avevano maggiori benefici dall’intervento”, spiega Karyotaki, sottolineando che “questo risultato non sorprende, considerando il tipo di intervento psicologico che abbiamo esaminato, basato principalmente sull’attivazione comportamentale, una capacità che sarebbe particolarmente rilevante per i pazienti con sintomi psicomotori”.
“Lo studio mostra il potenziale dell’uso di interventi task-sharing tra i diversi gruppi di pazienti in depressione, anche se ulteriori ricerche potrebbero aiutare a identificare chi ha più probabilità di trarre beneficio e rafforzare l’attuazione su larga scala di questo intervento”, concludono gli autori.
Anche
Jacques Ambrose, del Columbia University Medical Center, è convinto che “lo studio ha mostrato potenziali promettenti per il ruolo dei non specialisti negli interventi psicologici, nella gestione della depressione dei pazienti nei pazienti a basso e medio reddito”. Tuttavia, “la review non ha analizzato i fattori sociali che determinano lo stato di salute mentale come povertà rurale, stato di cittadinanza, livello di istruzione o disoccupazione”.
Fonte: JAMA Psychiatry
Marilynn Larkin
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)