(Reuters Health) – Le pazienti con tumore del seno che si sottopongono a screening per la depressione come parte dei controlli oncologici hanno una maggiore probabilità di essere inviate a un servizio ad hoc sulla salute comportamentale rispetto a chi non si sottopone a screening.
Ad osservarlo è uno studio clinico pubblicato su JAMA da un team di ricercatori guidato da
Erin Hahn, del Kaiser Permanente Southern California di Pasadena (USA). Il gruppo di ricerca ha preso in considerazione sei centri nel sud della California che hanno fornito assistenza a 1.436 pazienti con tumore del seno di nuova diagnosi, di cui a una parte sono state fornite informazioni sulla depressione, mentre sul secondo gruppo è stato condotto uno screening per identificare le persone che avevano bisogno di consulenze di salute comportamentale attraverso il Patient Health Questionnaire (PHQ-9) a nove voci e che sono state poi indirizzate all’assistenza sanitaria ad hoc, in base al punteggio ottenuto.
Complessivamente, 59 pazienti su 744, pari al 7,9%, sono state indirizzate a servizi di salute comportamentale, rispetto a 1 su 692, lo 0,1%, delle persone che ricevevano solo informazioni sulla depressione. Gli invii sono stati completati da 44 dei 59 pazienti, pari al 75%, tra i partecipanti del gruppo che si era sottoposto a screening, e dall’unico paziente dell’altro gruppo, che aveva ricevuto solo un’educazione alla depressione. “Lo screening della depressione in oncologia è di fondamentale importanza perché i pazienti con cancro possono avere alti livelli di stress durante e dopo i trattamenti”, spiegano gli autori dello studio, “I nostri risultati mostrano che l’implementazione di programmi di screening della depressione raccomandati dalle linee guida è fattibile”.
Fonte: JAMA
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)