Allo Spallanzani, nelle ultime quattro settimane, sono state monitorate in maniera sistematica le varianti di SARS-CoV-2. La percentuale di persone contagiate con variante omicron è rapidamente cresciuta, passando dal 35% della fine di dicembre ad oltre l’80% dell’ultima settimana. Si conferma, inoltre, il dato che il paziente con variante omicron è prevalentemente ambulatoriale. A fornire il quadro è una notadel Team clinico scientifico COVID19 dell’Istituto Spallanzani di Roma.
“L’impatto clinico di Omicron - evidenzia il team di esperti - è assolutamente limitato nella sua gravità e ciò è dovuto, come più volte sottolineato, alla capacità dei vaccini di prevenire la malattia grave. L’estrema contagiosità e conseguente diffusione del virus, però, conferma quanto più volte affermato da questo Istituto circa la necessità di continuare lo sviluppo dei vaccini ed il loro aggiornamento rispetto alle varianti che finora si sono determinate o che potranno insorgere”.
“A tal fine - fa sapere il Team -, prosegue la nostra attività di ricerca, anche in partnership con Istituti nazionali e internazionali, sia per l’aggiornamento dei vaccini già esistenti sia per nuovi vaccini che inducano un’immunità verso altri bersagli del virus, diversi dalla proteina spike”.