In Italia il 3 gennaio scorso la variante Omicron era predominante, con una prevalenza stimata all’81%, con una variabilità regionale tra il 33% e il 100%, mentre la Delta era al 19% del campione esaminato. Sono questi i risultati definitivi dell’indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.
Per l’indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province Autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus.
Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/PPAA in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all’indagine tutte le Regioni/PPAA e complessivamente 120 laboratori regionali e il Laboratorio di Sanità Militare e sono stati sequenziati 2.632 campioni.
Le Regioni con la maggiore incidenza sono la Basilicata (100% di Omicron), l'Umbria (93,3%) e Puglia (91,9%). Quelle con l'incidenza più bassa sono la la Valle d'Aosta che, con il 33,3%, è l'unica ad avere valori sotto il 50% e la PA di Bolzano con una percentuale di Omicron del 54,2%.