La Commissione Tecnico Scientifica (Cts) di Aifa, nella riunione del 22 dicembre 2021, ha approvato l’utilizzo del vaccino Nuvaxovid (Novavax), rendendolo disponibile nell’intera indicazione autorizzata da Ema per i soggetti di età uguale o superiore ai 18 anni. La vaccinazione prevede un ciclo vaccinale primario di due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra.
I dati disponibili, rileva la Cts, sul vaccino Nuvaxovid hanno mostrato una efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia Covid sintomatica anche nella popolazione di età superiore ai 64 anni. Il profilo di sicurezza si è dimostrato positivo, con reazioni avverse prevalentemente di tipo locale.
Questo vaccino è a base proteica (e quindi non mRna) e contiene una versione di una proteina che si trova sulla superficie del Sars-CoV-2 (la proteina spike), prodotta in laboratorio. Contiene anche un 'adiuvante', una sostanza che aiuta a rafforzare le risposte immunitarie al vaccino.
Quando a una persona viene somministrato il vaccino, il suo sistema immunitario identificherà la proteina come estranea e produrrà difese naturali - anticorpi e cellule T - contro di essa. Se, in seguito, la persona vaccinata entra in contatto con Sars-CoV-2, il sistema immunitario riconoscerà la proteina spike sul virus e sarà pronto ad attaccarla.
Gli anticorpi e le cellule immunitarie possono proteggere dal Covid lavorando insieme per uccidere il virus, impedire il suo ingresso nelle cellule del corpo e distruggere le cellule infette.