Il Tar del Lazio rigetta i riscorsi delle aziende farmaceutiche sul payback 2019. Ne dà notizia l’Aifa che “accoglie con favore e rende note le recenti sentenze con cui il TAR Lazio ha respinto i ricorsi presentati da alcune aziende farmaceutiche contro il procedimento di calcolo del payback farmaceutico adottato dall’AIFA per l’anno 2019 e la definizione delle relative quote di competenza”.
“Le sentenze – si legge - , in netta discontinuità con quelle riguardanti i procedimenti relativi agli anni 2013-2017, hanno affermato la correttezza del complesso procedimento di calcolo svolto dall’AIFA e il fermo rispetto dei principi di buona amministrazione, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa. Sono state quindi respinte di fatto le contestazioni di insufficiente partecipazione al procedimento e le richieste dei ricorrenti per una sorta di “co-gestione” della spesa farmaceutica insieme all’Agenzia. È stata inoltre riconosciuta la legittimità della riservatezza mantenuta da AIFA in merito ai dati di vendita delle diverse imprese farmaceutiche”.
“Le citate sentenze – prosegue la nota - hanno pertanto riconosciuto il corretto operato di AIFA, nonché gli sforzi effettuati per garantire la trasparente partecipazione al procedimento amministrativo di ogni singola azienda farmaceutica, in contemperamento con la tutela dell’interesse generale”.
AIFA risponde “in questo modo al proprio mandato istituzionale, favorendo il pieno recupero degli oneri di ripiano dello sfondamento del tetto della spesa per acquisti diretti da parte delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), che nel 2019 ammontano a oltre 1,36 miliardi di euro”.
“Si tratta – conclude Aifa - di risorse importanti per le Regioni e P.A. al fine di assicurare l’erogazione ottimale dell’assistenza farmaceutica in modo omogeneo sui territori a vantaggio di tutti i cittadini e pazienti”. Da notare come la notizia arrivi nel momento in cui Regioni e Farmindustria stanno trattando per giungere ad un accordo transattivo proprio per chiudere la partita del payback 2019-2020. E infatti la sentenze del Tar hanno fatto tramontare l'accordo anche perché lo sconto da 400 mln sarebbe passibile a questo punto di danno erariale.