Stabile la curva delle sindromi simil-influenzali in Italia con un livello di incidenza pari, nella 47ª settimana del 2021 (22-28 novembre), a 4,8 casi per mille assistiti.
Il
rapporto epidemiologico Influnet sottolinea anche questa settimana che la maggior parte dei casi di sindrome simil-influenzale segnalati sono riconducibili ad altri virus respiratori diversi da quelli influenzali, tra questi soprattutto il virus respiratorio sinciziale nei bambini sotto l’anno di età.
In particolare in questa settimana sono stati segnalati 631 campioni clinici (
vedi rapporto virologico) ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete InfluNet e, tra i 589 analizzati, 5 (0,8%) sono risultati positivi per influenza, tutti di tipo A (3 di sottotipo H3N2 e 2 di sottotipo H1N1pdm09).
Da sottolineare che nell’ambito dei suddetti campioni analizzati, 155 (pari al 26,3%) sono risultati positivi al SARS-CoV-2.
La scorsa settimana i campioni analizzati e risultati positivi al Covid erano stati invece il 3,9%).
I casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 282.000, per un totale di circa 1.325.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.
Nella stagione 2019-20 (ultima in cui è stata osservata un’epidemia stagionale di sindromi simil-influenzali), in questa stessa settimana, il livello di incidenza era pari a 2,38 casi per mille assistiti inferiore a quello osservato nell’attuale stagione (4,76).
Il rapporto sottolinea poi che ad essere colpiti maggiormente sono sempre i bambini al di sotto dei cinque anni di età. Nel dettaglio nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 21,05 casi per mille assistiti; nella fascia di età 5-14 anni a 5,68; nella fascia 15-64 anni a 4,02 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 2,29 casi per mille assistiti.
Tra le Regioni che hanno attivato la sorveglianza, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Sicilia registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale.
Quattro Regioni (Val d’Aosta, Campania, Calabria, Sardegna) non hanno ancora attivato la sorveglianza InfluNet.