Continua a crescere la curva delle sindromi simil-influenzali in Italia con un livello di incidenza pari, nella 45ª settimana del 2021, a 4,2 casi per mille assistiti a fronte del 3,5 per mille della settimana precedente.
Nella stagione 2019-20, in questa stessa settimana, il livello di incidenza era invece pari a 1,75 casi per mille assistiti.
Complessivamente i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, in questa ultima settimana di rilevazione sono stati circa 246.000, per un totale di circa 811.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.
Lo rileva in nuovo bollettino Influnet dell’Iss.
Sette Regioni (Val d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Campania, Basilicata, Calabria, Sardegna) non hanno ancora attivato la sorveglianza InfluNet.
Colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni di età in cui si osserva un’incidenza pari a 17,9 casi per mille assistiti.
Nella fascia di età 5-14 anni l’incidenza scende invece a 4,47 casi ogni mille assistiti, nella fascia 15-64 anni a 3,63 per mille e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 2,07 casi per mille assistiti.
Tra le Regioni che hanno attivato la sorveglianza, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Sicilia registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale valutata in 3,6 casi ogni mille assistiti.