20 febbraio -
“Il programma eseguito dal Policlinico Gemelli aggiunge un tassello importante alla diffusione del trapianto di rene da vivente ABO incompatibile, ossia il trapianto eseguito tra un donatore ed un ricevente tra i quali vi è incompatibilità di gruppo sanguigno. La disponibilità di tecnologia avanzata per la sottrazione di anticorpi e l’elevata capacità di gestione della terapia antirigetto sono le componenti essenziali di questo tipo di tecnica di trapianto.
È fortemente auspicabile che altre strutture di trapianto, soprattutto quelle presenti nell’area centro sud, sviluppino questo programma in grado di aumentare in modo significativo la donazione di rene da vivente". Così
Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti, sul programma trapianto ABO incompatibile eseguito al Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma.
"Il Centro Nazionale Trapianti segue con grande interesse questi sviluppi che, accanto alle catene samaritane ed al trapianto con modalità cross over, ossia con scambio di organi tra coppie incompatibili, possono restituire ai pazienti in attesa di trapianto la possibilità di ricevere un organo da un donatore vivente”, ha concluso.