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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

AbbVie annuncia buoni risultati su pazienti ottenuti da mix Viekirax+Exviera su Epatite C di Genotipo 1

16 aprile - AbbVie ha annunciato “i dati che confermano che i pazienti con infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV) di genotipo 1, trattati con il regime raccomandato composto da VIEKIRAX® (ombitasvir/paritaprevir/ritonavir compresse) + EXVIERA® (dasabuvir compresse), con o senza ribavirina (RBV), hanno ottenuto tassi elevati di risposta virologica sostenuta a 12 settimane dopo la fine del trattamento (SVR12), a prescindere dalla presenza o meno al baseline di varianti associate alla resistenza(RAV)”. Questi dati dell’ultima ora generati da un’analisi post-hoc realizzata su cinque sperimentazioni cliniche di Fase 3 ora concluse, saranno presentati  in occasione del congresso The International Liver Congress™ (ILC) 2016 attualmente in corso a Barcellona, Spagna in cui l’azienda presenterà  25 abstract a EALS.
  
Secondo quanto evidenziato da questa analisi, “il 100% (n=148/148) dei pazienti affetti da infezione cronica da HCV di genotipo 1b trattati con il regime VIEKIRAX + EXVIERA senza RBV per 12 settimane hanno ottenuto la risposta SVR12 a prescindere dalla presenza o meno di RAV di NS5A”. I risultati hanno inoltre evidenziato che “il 97% dei pazienti con infezione cronica da HCV di genotipo 1a, con o senza RAV di NS5A al baseline (rispettivamente n=57/59  e n=351/361), hanno ottenuto la risposta SVR12 grazie al trattamento con il regime raccomandato di VIEKIRAX + EXVIERA in associazione a RBV.1 L’analisi ha incluso i dati  relativi  sia ai pazienti che non avevano mai ricevuto terapia anti-HCV sia ai pazienti che avevano ricevuto in precedenza il trattamento con interferone peghilato/ribavirina (pegIFN/RBV), oltre che  ai soggetti con cirrosi compensata”.
 
“Questi risultati confermano che il trattamento con il regime raccomandato di VIEKIRAX più EXVIERA che contiene l’inibitore del NS5A ombitasvir, in associazione o meno a ribavirina, ha permesso di ottenere tassi elevati di guarigione virologica nei pazienti con infezione da HCV di genotipo 1a e 1b, a prescindere dalla presenza o meno di RAV di NS5A” ha affermato il dottor Christoph Sarrazin, professore di medicina presso l’azienda ospedaliera universitaria  J.W. Goethe di Francoforte, Germania.
 
Durante la fase di replicazione del virus dell’epatite C vengono prodotte varianti della proteina virale NS5A.2  Non si conosce del tutto l’impatto prodotto da queste varianti sulla risposta al trattamento, in termini di possibile sviluppo di resistenza alla terapia o di risposta SVR.3
 
“Per potere dare una risposta alle esigenze di pazienti e medici diventa fondamentale  capire le problematiche rilevate durante il trattamento dell’infezione cronica da HCV, ad esempio l’aspetto relativo alle varianti associate alla resistenza,” ha spiegato il dottor Rob Scott, vice presidente Development e chief medical officer di AbbVie. “La più approfondita conoscenza dell’impatto prodotto dalla resistenza su regimi a base di agenti antivirali ad azione diretta rende ancora più pressante la necessità di studiare alternative di trattamento che non vengano influenzate dalla presenza di  RAV al baseline.”
 
Secondo quanto evidenziato da questa analisi, “il 100% (n=148/148) dei pazienti affetti da infezione cronica da HCV di genotipo 1b trattati con il regime VIEKIRAX + EXVIERA senza RBV per 12 settimane hanno ottenuto la risposta SVR12 a prescindere dalla presenza o meno di RAV di NS5A”. I risultati hanno inoltre evidenziato che “il 97% dei pazienti con infezione cronica da HCV di genotipo 1a, con o senza RAV di NS5A al baseline (rispettivamente n=57/59  e n=351/361), hanno ottenuto la risposta SVR12 grazie al trattamento con il regime raccomandato di VIEKIRAX + EXVIERA in associazione a RBV.1 L’analisi ha incluso i dati  relativi  sia ai pazienti che non avevano mai ricevuto terapia anti-HCV sia ai pazienti che avevano ricevuto in precedenza il trattamento con interferone peghilato/ribavirina (pegIFN/RBV), oltre che  ai soggetti con cirrosi compensata”.
 
“Questi risultati confermano che il trattamento con il regime raccomandato di VIEKIRAX più EXVIERA che contiene l’inibitore del NS5A ombitasvir, in associazione o meno a ribavirina, ha permesso di ottenere tassi elevati di guarigione virologica nei pazienti con infezione da HCV di genotipo 1a e 1b, a prescindere dalla presenza o meno di RAV di NS5A” ha affermato il dottor Christoph Sarrazin, professore di medicina presso l’azienda ospedaliera universitaria  J.W. Goethe di Francoforte, Germania.
16 aprile 2016
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