21 settembre -
"La Giornata mondiale dell'Alzheimer che si celebra oggi non deve passare come una semplice e consueta ricorrenza. Oggi molti media parlano di questa malattia. Fa paura perché non sappiamo come curarla ma sapremmo, e bene, come lenirla. Per questo serve un preciso impegno di tutte le istituzioni per un Piano nazionale ad essa dedicato, che non costi molto ma dia indirizzi precisi, superi i particolarismi regionali e valorizzi l'insostituibile ruolo del volontariato, delle famiglie e dei caregivers in generale. L'Alzheimer non è una malattia infettiva, non è contagiosa e i suoi dolorosi effetti ricadono principalmente su chi ne è affetto e sui familiari che oggi rappresentano, spesso in solitudine, il primo e unico anello di una catena di assistenza troppo debole. La medicina e le istituzioni poste a garanzia della tutela della salute delle persone non possono ancora guarire dall'Alzheimer ma possono e devono stare vicino a chi ne è affetto e a chi se ne prende ogni giorno amorevole cura". Così l'Istituto superiore di studi sanitari Giuseppe Cannarella in occasione della Giornata mondiale dell'Alzheimer.
21 settembre 2015
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