9 novembre -
La
chirurgia di sostituzione del ginocchio rappresenta uno dei settori di intervento su cui la variabilità dei livelli di assistenza è tra le più marcate, secondo lo studio* OCSE: il tasso di questo tipo di attività, ad esempio, in Australia, Svizzera, Finlandia, Canada e Germania (pari a circa 200 interventi ogni 100mila abitanti) risulta circa quattro volte più alto rispetto a quello riscontrato in Israele e Portogallo (rispettivamente 56 e 75 ogni 100mila abitanti) e quasi due volte più alto rispetto a quello dell’Italia; tuttavia si è osservato un aumento di questo tipo di intervento del 50% in Israele, dell’80% in Finlandia e Spagna e del 100% in Portogallo, mentre le variazioni tra una regione e l’altra delle singole Nazioni si sono mantenute costanti o sono aumentate.
Tali variazioni sono influenzate dalla scelta operativa del medico e dalle caratteristiche socio-economiche della popolazione. La variabilità maggiore rispetto all’uso questa pratica viene riscontrata in Canada, dove il tasso più alto di questo intervento sfiora i 400 casi su 100mila persone, mentre il più basso solo 70 su 100mila. In Italia, questo settore della chirurgia ha visto l’attuazione di circa 120 interventi ogni 100mila abitanti.
Nel 2011, inoltre, nel nostro Paese gli interventi e/o ricoveri in seguito a frattura dell’anca sono stati in media 156 per ogni 100 mila persone, con un tasso che è variato da 79 dimissioni (sempre ogni 100mila persone) a Barletta-Andria-Trani a 218 a Prato (Toscana).
V. R.
* OECD (2014), Geographic Variations in Health Care. What Do We Know and What Can Be Done to Improve Health System Performance?, OECD Health Policy Studies, OECD Pblishing, http://www.oecd-ilibrary.org/social-issues-migration-health/geographic-variations-in-health-care_9789264216594-en