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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Monsignor Claudio Giuliodori: "Nel nostro ateneo ricerca sempre condotta nel rispetto della persona"

8 maggio - Nel corso della giornata è arrivato anche il saluto dell’Assistente Ecclesiastico Generale Monsignor Claudio Giuliodori.

“Porgo volentieri il più cordiale saluto all’inizio di questa giornata per la ricerca a tutti i convenuti, a partire dalle autorità: il Magnifico Rettore, Prof. Franco Anelli, il Preside della facoltà di Medicina e Chirurgia, Prof. Rocco Bellantone, il Direttore del Policlinico Gemelli Dott. Maurizio Guizzardi, Il Direttore di Sede, Dott. Fabrizio Vicentini, gli organizzatori, gli illustri relatori, gli studenti, gli invitati.
Questo appuntamento è uno dei momenti più qualificanti per la vita dell’Ateneo in quanto consente di misurare la pressione, per rimanere in ambito medico, delle attività di ricerca sviluppate nella Facoltà di Medicina e Chirurgia. L’ambito sanitario è uno dei settori dove la ricerca è più frenetica anche perché costantemente sottoposta alle pressioni di una società che vuole avere sempre maggiori garanzie sul versante della salute e soprattutto vuole vincere la battaglia con le malattie e con il decadimento fisico.
 
Ogni giorno assistiamo ad annunci più o meno roboanti su scoperte scientifiche e innovazioni tecnologiche che ci fanno cogliere le potenzialità dell’ingegno umano e le reali possibilità di miglioramento delle condizioni di vita. Di questo dobbiamo essere grati al Signore e a tutti coloro che si spendono, spesso con grande sacrificio e senza adeguati riconoscimenti, per far progredire le conoscenze umane e dare risposte concrete ai bisogni dell’umanità.
Purtroppo non sempre è così e non sono rari i casi in cui la ricerca viene usata in modo indiscriminato per perseguire interessi commerciali o favorire alcuni rispetto ad altri finendo per penalizzare i più indifesi e, in particolare, i più poveri. La dimensione etica appare così inseparabile dalla ricerca, se si svuole che questa resti sempre orientata al vero bene delle persone.

Occorre sempre commisurare la ricerca ai benefici che se ne possono ricavare tenendo conto che il rispetto della dignità della persona, di ogni persona, dal concepimento al suo termine naturale, costituisce il punto di riferimento imprescindibile e se vogliamo anche il limite invalicabile. Quanto il tema sia attuale, delicato e complesso, lo si è visto anche di recente sul versante della procreazione medicalmente assistita, sia dal punto di vista dei pronunciamenti giuridici con la sentenza della corte costituzionale che prosegue l’opera di smantellamento dei capisaldi etici della legge 40, sia sul versante della cronaca, con lo scambio di embrioni tra coppie che erano ricorse alla fecondazione artificiale. Là dove viene meno la tutela della vita del concepito e il diritto inalienabile di ogni essere umano, si lascia spazio ad un uso eticamente inaccettabile delle innovazioni scientifiche e tecnologiche.

Queste considerazioni nulla tolgono al valore della ricerca scientifica, ma la collocano nel suo alveo proprio: servire e cercare sempre il bene integrale della persona. Come afferma Papa Francesco nell’Evangelii gaudium: 'La Chiesa non pretende di arrestare il mirabile progresso delle scienze. Al contrario, si rallegra e perfino gode riconoscendo l’enorme potenziale che Dio ha dato alla mente umana. Però, in alcune occasioni, alcuni scienziati vanno oltre l’oggetto formale della loro disciplina e si sbilanciano con affermazioni o conclusioni che eccedono il campo propriamente scientifico. In tal caso, non è la ragione ciò che si propone, ma una determinata ideologia, che chiude la strada ad un dialogo autentico, pacifico e fruttuoso' (n. 243).
 
Il valore aggiunto della ricerca che si sviluppa nel nostro Ateneo è certamente dato dalla costante attenzione ai valori etici e alla necessità di orientare sempre ogni intervento al bene della persona. In questo senso anche l’odierna Giornata per la Ricerca rappresenta un contributo alla missione della Chiesa che sente di dover annunciare il Vangelo anche attraverso la sapiente collaborazione con il Creatore di cui, in ultima analisi, la ricerca scientifica è una eminente espressione.
Afferma ancora il Santo Padre: «L’evangelizzazione è attenta ai progressi scientifici per illuminarli con la luce della fede e della legge naturale, affinché rispettino sempre la centralità e il valore supremo della persona umana in tutte le fasi della sua esistenza. Tutta la società può venire arricchita grazie a questo dialogo che apre nuovi orizzonti al pensiero e amplia le possibilità della ragione. Anche questo è un cammino di armonia e di pacificazione» (n. 242).
 
È compito eminente di ogni Università, e ancor più di una Università Cattolica, verificare che lo sviluppo delle conoscenze scientifiche sia sempre a servizio del vero bene dell’essere umano. Occorre pertanto allargare continuamente le potenzialità della ragione per cogliere la complessità delle sfide tenendo ben presenti i risvolti etici di ogni innovazione scientifica o tecnologica. Il nostro Ateneo è un luogo privilegiato, oserei dire la frontiera avanzata della Chiesa in Italia, per contribuire al “mirabile progresso delle scienze” secondo un approccio aperto e positivo, ma anche capace di un saggio ed equilibrato discernimento.
 
Le ricerche che verranno presentate questa mattina e i riconoscimenti che saranno conferiti, ci testimoniano il lavoro assiduo e fecondo che ogni giorno si compie in questa sede dell’Università Cattolica. A tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere i lusinghieri risultati frutto di “questo anno di ricerca” va il nostro grazie e il nostro incoraggiamento, nella speranza di conseguire risultati sempre più prestigiosi per il lustro del nostro Ateneo e per il bene dell’umanità”.
8 maggio 2014
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