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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Cos'è il pap-breast?

13 ottobre - Analogamente al PAP-test per i tumori della cervice uterina, il PAP-BREAST consente di valutare il livello di rischio di sviluppare un tumore al seno: grazie ad una apposita apparecchiatura che sollecita la fuoriuscita di secreto dal capezzolo della mammella e alla successiva analisi di questo liquido, si può stabilire un punteggio della salute della mammella, che a sua volta correla con un profilo di rischio.
 
Perché il PAP-BREAST è importante per prevenire il tumore al seno?
Il Pap test per il collo dell’utero è la metodica di screening che più ha avuto successo negli anni, grazie al fatto che è in grado di individuare lesioni pre-tumorali, cioè alterazioni che lasciate a se stesse potrebbero col tempo trasformarsi in tumore. La mortalità per tumore della cervice uterina pertanto è drasticamente diminuita dall’avvento del Pap test. Non altrettanto si può dire per il tumore al seno. Tuttavia anche nel caso del tumore al seno si possono identificare alterazioni pre-tumorali la cui evoluzione è sovrapponibile a quella delle lesioni della cervice uterina. Queste alterazioni si sviluppano molti anni prima rispetto a quando si forma il nodulo tumorale visibile alla mammografia ed alla ecografia.
 
Come funziona il PAP-BREAST?
E’ uno strumento dotato di due coppe a forma di fiore, rivestite da una guaina di silicone monouso. Una volta adattate le coppe al seno della paziente, viene attivata l’apparecchiatura che combina calore, massaggio e aspirazione per indurre la fuoriuscita di liquido dal capezzolo, proveniente dai dotti lattiferi (NAF , nipple aspirate fluid). Una volta raccolto, il liquido viene inviato al laboratorio per l’analisi. Non in tutte le circostanze fuoriesce fluido dal capezzolo, mentre in altre comunque si raccoglie sul capezzolo una piccola quantità di cellule, invisibili all’occhio umano, che viene prelevata con un “cotton fioc”.
 
Durata della procedura?
L’esame dura circa 5 minuti.
 
Effetti secondari o rischi?
Alcune pazienti possono avvertire dolore. La maggior parte delle donne trova questo test facilmente tollerabile. Uno studio clinico ha dimostrato che l’88% delle donne lo consiglierebbe alle amiche. In una scala da 1 a 10 il disagio avvertito durante la mammografia è pari a 8, mentre nel caso del PAP-BREAST è pari a 4. Nel caso non fosse tollerato, la paziente può decidere di sospendere la procedura in qualunque momento. In un caso di una paziente in cui areola e capezzolo erano stati operati (intervento di riposizionamento), per l’effetto vuoto creato dall’apparecchiatura si è creata una piccola lacerazione gemente sangue intorno al capezzolo, guarita spontaneamente in pochi giorni; anche in letteratura medica è stato segnalato qualche caso di piccola lacerazione o sanguinamento. Dopo la procedura rossore lieve è descritto in circa il 60% dei casi, rossore moderato in circa il 15% e rossore intenso in meno dello 1% dei casi.
 
Quando eseguire il PAP-BREAST?
Può essere eseguito in qualsiasi fase del ciclo ormonale.
 
È possibile effettuare il PAP-BREAST mentre si allatta?
 
NO, si deve aspettare almeno 6 mesi dall’ultimo allattamento.
 
È possibile effettuare il PAP-BREAST in caso di protesi mammarie?
Dipende dal tipo di protesi. Laddove l’incisione non è intorno al capezzolo, la paziente può effettuare il test.
 
È possibile effettuare il PAP-BREAST in caso di riduzione al seno?
Si può effettuare il PAP-BREAST qualora il capezzolo non sia stato rimosso e riposizionato completamente. 
13 ottobre 2013
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