1 ottobre -
“Promuoverò in Senato la presentazione d una mozione di intenti che impegni il Governo a dare risposte concrete sul fronte delle politiche a sostegno della ricerca e dell’innovazione nell’ambito delle biotecnologie, con particolare riferimento al credito di imposta, alle aliquote fiscali agevolate, nonché agli strumenti di accesso al credito, agli incentivi per la crescita del venture capital e al ripensamento del meccanismo che regola la centralizzazione delle gare di appalto che penalizza le piccole realtà, anche se solide e innovative.
Il settore delle biotecnologie si rivela, infatti, strategico per rilanciare l’economia del Paese che va ripensata sulla base di interventi lungimiranti e di grande respiro che ridisegnino il modello di sviluppo su cui le nostre imprese potranno contare per favorire competitività e innovazione.
Abbiamo visto come la biotecnologia trovi ampia applicazione in diversi ambiti cruciali della nostra vita quotidiana (dall’agroalimentare alla salute, dall’industria all’ambiente sino all’energia) e rappresenti l’humus indispensabile per far crescere le prospettive economiche, occupazionali e di investimento in un settore già affermato, ma con le ali spuntate da norme obsolete e farraginose che non trovano omogeneità di applicazione nel sistema internazionale diventando dei boomerang .
La ricerca produce innovazione. L’innovazione produce qualità che, a sua volta, produce garanzie e sicurezza in termini anche sociali. E’ questa catena che dobbiamo salvaguardare e incentivare. Nonostante ogni governo – e anche questo – scriva nei suoi programmi le parole chiave dello sviluppo, oggi siamo comunque di fronte ad una patologia, anche grave. Insomma, siamo nel Gotha internazionale della ricerca, siamo quotati nel mondo per autorevoli pubblicazioni di studi scientifici, ma risultiamo fortemente perdenti sul fronte del numero dei brevetti e del venture capital.
Allora, è evidente che dobbiamo smettere di farci male da soli, innanzitutto rinunciando non alle regole, ma ad un sistema di regole che nel mondo globalizzato o valgono per tutti oppure sono controproducenti. Non è possibile che il livello di rigidità della norma finisca col creare un corto circuito rispetto a quella stessa feconda capacità tutta italiana di produrre innovazione, mentre serviamo su un patto d’argento aziende ad alta capacità innovativa a quelle multinazionali che vengono nel nostro Paese a fare shopping.
Le proposte che provengono dal mondo del Biotech sono assolutamente condivisibili e vedranno tutto il mio impegno in sede parlamentare perché siano declinate in atti concreti dal Governo”.
Lo dichiara in una nota il sen.
Luigi d’Ambrosio Lettieri, capogruppo PdL Commissione Sanità del Senato, intervenuto oggi a Roma alla conferenza “Crescita e competitività del Paese: il ruolo delle biotecnologie", organizzata a Palazzo Madama da Assobiotec in collaborazione con Ernst & Young, nel’ambito della Settimana europea delle Biotecnologie.