Caviglia
La distorsione, il trauma più frequente, risulta essere causa di disturbi dolorosi sia in fase acuta sia, molto spesso, in fase cronica. “Da tempo sono note alcune tra le più frequenti cause di disturbi cronici conseguenti a traumi distorsivi della caviglia: possono essere la conseguenza di lesioni non perfettamente guarite delle capsule e dei legamenti (chiamati “conflitti da tessuti molli”), di formazione di “spine ossee” sui margini articolari (“conflitti ossei”) o di lesioni delle cartilagini susseguenti a traumi distorsivi puri o con fratture associate”, ha continuato Ljoi. “La tecnica artroscopica ha contribuito a migliorare sia la diagnosi che la terapia della maggior parte di queste patologie, potendo portare a risultati clinici di benessere in tempi più rapidi e con complicanze minori rispetto alla chirurgia tradizionale. L’artroscopia della caviglia ha inoltre portato ad un miglioramento della diagnosi delle patologie dei tendini situati attorno alla caviglia stessa (tendini peronei, tendine tibiale posteriore, tendine di achille) mediante l’inserimento dell’artroscopio nella guaina dei tendini stessi (Tendoscopia). Le possibilità di trattamento per tali patologie sono in pieno sviluppo: già oggi è possibile trattare in questa maniera alcune forme di tendiniti e si cominciano a sviluppare tecniche endoscopiche per il trattamento di lussazioni (spostamenti patologici) di alcuni tendini”.
In conclusione, spiega, “l’artroscopia di caviglia, fino a pochi anni fa tecnica poco conosciuta e sviluppata, sta mostrando negli ultimi tempi tutto il suo potenziale nel chiarire la diagnosi dei disturbi post-traumatici dell’articolazione in assoluto più coinvolta nei traumi sportivi e nel restituire alla vita normale e allo sport i pazienti con un atto chirurgico meno invasivo della chirurgia tradizionale”.