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QS Edizioni - sabato 17 agosto 2024

Allarme Oms: “Più di una nazione su 2 non ha programmi contro il cancro attivi”

4 febbraio - Più della metà di tutte le nazioni al mondo hanno oggi difficoltà nella prevenzione del cancro e nel fornire terapie efficaci per combattere questa malattia. Questo il risultato della più recente indagine dell’Organizzazione mondiale della Sanità, pubblicata proprio in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro. ciò vuol dire che al momento molti di questi paesi non hanno un piano di controllo nazionale del cancro funzionante che includa un sistema di prevenzione, screening, trattamento e cura. “È urgente aiutare queste nazioni a ridurre il peso dei decessi per cancro, e per fornire ai loro cittadini terapie a lungo termine appropriate, e cure che evitino loro di soffrire inutilmente”, ha spiegato l’organizzazione in una nota. “Solo così si potrà proteggere lo sviluppo sociale ed economico di queste realtà”.
 
L’indagine riguardava la capacità di 185 nazioni di rispondere alle malattie non trasmissibili e ha prodotto risultati preoccupanti: anche nei paesi in cui i programmi sanitari sul cancro esistono, i governi hanno difficoltà a passare dalla parola ai fatti. Spesso questi piani d’azione non sono integrati nel sistema sanitario nazionale e nei programmi di sviluppo. In più in molti paesi è difficile raccogliere i fondi necessari per il controllo della malattia. In particolare solo il 17% delle nazioni africane e il 27% dei paesi in via di sviluppo in generale hanno piani nazionali contro i tumori e un budget adeguato a supportarli.
Inoltre, meno del 50% delle nazioni ha registri per il cancro su base nazionale, che invece sono fondamentali per ottenere informazioni corrette sui numeri e sulle tipologie di tumori diffusi tra la popolazione e quindi per sviluppare e implementare politiche nazionali corrette.
Proprio a questo scopo infatti nel 2012 l’Oms ha lanciato la Global Initiative for Cancer Registry Development in Low- and Middle-Income Countries (GICR), sottoscritta da diversi partner globali, regionali e nazionali. “L’iniziativa supporta principalmente quelle nazioni cui mancano le risorse per combattere in maniera efficace la rapida diffusione del cancro”, ha spieato Christopher Wild, direttore di Iarc. “Migliori dati epidemiologici aiuterebbero i governi a gestire meglio i pochi fondi a disposizione, distribuendo le limitate risorse verso attività o aree che ne hanno più bisogno”.
 
L’iniziativa incoraggia non solo gli stati membri a misurare l’incidenza del cancro e la disponibilità di programmi di intervento salva-vita come lo screening per il cancro al collo dell’utero, ma anche ad osservare e migliorare la diffusione di vaccinazione contro epatite B e papilloma virus, che sono fattori di rischio conclamati per alcuni tipi di cancro. In più, l’Oms invita tutti i paesi che aderiscono a diffondere programmi che forniscano cure palliative per i pazienti terminali e che promuovano stili di vita corretti contro consumo di tabacco, alcool e a favore di una dieta sana.
4 febbraio 2013
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