I dati di Screening
Sono disponibili i dati relativi all’andamento quinquennale dell’indicatore di copertura del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) – Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica (Indicatori Sottoinsieme Core) per lo screening mammografico, colorettale e cervicale. L’indicatore di copertura NSG dello screening rappresenta la proporzione di utenti che hanno effettuato il test di screening sul totale della popolazione bersaglio avente diritto (popolazione di riferimento: ISTAT) per ogni specifico anno di osservazione. Questo indicatore esprime da una parte la capacità di offerta del programma, dall’altra la propensione dei cittadini a partecipare.
Screening mammografico: il valore nazionale, che nel periodo pre-pandemico era al 46%, nel 2020 si era attestato al 30%, ritornando nel 2021 in linea (46%) con il biennio 2018-2019, nel 2022 mostra un lieve calo (43%). Analizzando i dati per macroarea nel 2022, la maggiore contrazione dell’indicatore si osserva al Nord passando dal 63% nel 2021 al 54% nel 2022, mentre vi è una sostanziale tenuta al Centro e un aumento di 3 punti percentuali al Sud e Isole (23% nel 2021 e 26% nel 2022). La riduzione di copertura al Nord non è omogenea in tutte le regioni ed è più spiccata in Emilia-Romagna (84% nel 2021 e 67% nel 2022) ed in Piemonte (dal 57% del 2021 al 43% del 2022), mentre più contenuta è la flessione in Lombardia (dal 56% nel 2021 al 50% nel 2022), in Friuli Venezia Giulia (dal 57% nel 2021 al 54% nel 2022) e in Veneto (dal 66% nel 2021 al 60% nel 2022). Relativamente alle altre macroaree è da sottolineare una riduzione di copertura di 22 punti percentuali rispetto al 2021 in Basilicata e una flessione più contenuta in Toscana (6 punti percentuali) e Umbria (9 punti percentuali).
Screening colo-rettale: il livello di copertura dello screening colorettale è decisamente inferiore ai valori registrati per lo screening mammografico, sia per macroarea geografica che complessivamente per l’Italia. Negli anni 2018 e 2019, il valore complessivo si attestava al 31% e 30% rispettivamente per ridursi al 17% nel 2020. Nel 2021 si è osservata una notevole ripresa con un valore analogo a quello del 2019. Nel 2022 il valore nazionale (27%) è in flessione di 3 punti percentuali rispetto al 2021. Come per lo screening mammografico si osservano forti disomogeneità tra macroaree e una maggiore riduzione dell’indicatore si osserva nella macroarea Nord (45% nel 2021 e 38% nel 2022) seguita da una flessione più contenuta al Centro (31% nel 2021 e 28% nel 2022). La macroarea Sud e Isole mostra un aumento di due punti percentuali, ma la copertura (12%) è decisamente sub-ottimale.
Screening cervicale: lo screening cervicale mostra un andamento un po’ diverso rispetto agli altri due screening, con valori complessivi pre-pandemici intorno al 39%, un calo al 23% nel 2020, un livello di copertura del 35% nel 2021 e un ulteriore avanzamento pari al 41% nel 2022. Per la corretta lettura di questi dati è bene tenere presente che la prevenzione del tumore del collo dell’utero riconosce una componente opportunistica molto rilevante e questo rende ragione dei valori di copertura osservati. Nel 2022 il miglioramento della copertura rispetto al 2021 interessa particolarmente il Nord ed il Sud e Isole: questo miglioramento è, almeno in parte, da imputare alla maggiore estensione degli inviti alla popolazione con una contemporanea transizione da Pap test a HPV test a partire dai 30 anni. Complessivamente quasi tutte le regioni riescono a garantire o a migliorare la copertura rispetto al 2021 ad eccezione dell’Umbria che registra un calo consistente nell’offerta di invito (139% nel 2021 e 75% nel 2022).
Screening per il tumore del polmone: nonostante recenti studi ne abbiano valutato la fattibilità e il rapporto costo-beneficio e messo a punto modelli di rischio per ottimizzare l’intervallo di screening, nel nostro Paese lo screening per il cancro del polmone non è ancora entrato nella pratica clinica e non rientra tra gli screening oncologici offerti dal SSN. Recentemente le Istituzioni di Sanità Pubbliche Italiane (Ministero e Regioni) hanno recepito la necessità di presa in carico della tematica dello screening del tumore polmonare e l’importanza della sua priorità come arma per ridurre la mortalità del tumore polmonare. L’implementazione in Italia deve rappresentare una priorità della agenda politica sanitaria, un progetto pilota sul territorio è già in essere (Progetto RISP) e un piano triennale di implementazione è stato disegnato da un gruppo di esperti attraverso il tavolo di lavoro ministeriale.