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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Anche i medici della Lombardia chiedono chiusura di tutte le attività non essenziali

11 marzo - “I dati dei contagiati esprimono quanto accertato tramite tampone, ma non considerano la reale diffusione dei contatti e neppure considerano numerosi i pazienti trattati a domicilio per polmonite interstiziale: le dimensioni del fenomeno sono purtroppo molto probabilmente più ampie”.

La Federazione Regionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli Odontoiatri della Lombardia esprime grave preoccupazione per l’evoluzione dell’epidemia da nuovo Coronavirus.
 
“L’utilizzo, specie sul territorio, di personale medico privo delle adeguate protezioni individuali ha sicuramente contribuito a diffondere il contagio, oltre a determinare gravissime conseguenze per la salute degli operatori – affermano i medici – Allo stato attuale delle cose, almeno per quanto riguarda tutto il territorio lombardo, l’unica scelta ragionevole è la chiusura immediata di tutte le attività considerate non essenziali per la gestione dell’epidemia in atto, ribadendo l’obbligo di trattenersi al proprio domicilio con la sola eccezione delle attività assolutamente necessarie e motivate.
Un grazie a tutti i medici e agli operatori sanitari, che, in questo momento di grave difficoltà, continuano a garantire quanto possibile con impegno, coraggio e resilienza, anche se poco supportati da un’organizzazione strategica purtroppo carente rispetto all’inaspettata estensione del problema”.
11 marzo 2020
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