31 gennaio -
Risultano ricoverati 2 pazienti positivi al test. Coppia cinese proveniente da Whuan. La moglie è in condizioni discrete, con interessamento polmonare e un po' di febbre. Il marito ha un interessamento polmonare più pronunciato. È quanto emerge dalla conferenza stampa allo Spallanzani. In tutto sono ricoverati 12 pazienti provenienti dalle zone della Cina. Presentano sintomi modesti e sono sottoposti a test: altri 9 sono sti isolati e già dimessi dopo il risultato negativo. Altri 20 asintomatici che hanno avuto contatti primari con la coppia sono in osservazione.
“Bisogna ricordare che il rischio è limitato ai contatti stretti” ha affermato dall'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani
Giuseppe Ruocco, segretario generale del ministero della Salute, incaricato dal ministero come responsabile nazionale per l'emergenza coronavirus.
Ruocco, facendo il punto sulla situazione dei due anziani cinesi ricoverati nella struttura, ha ricordato che tutte le attività “sono gestite in collegamento stretto con il ministero della Salute. Questa mattina il ministero ha emanato una nuova circolare, ricordando a tutti, associazioni e ordini professionali inclusi, le modalità per individuare i contatti stretti. E in questo modo stiamo operando anche per quelli della coppia” di pazienti cinesi ricoverati.
“Il Centro europeo ha pubblicato nuove stime confermando che la trasmissione è possibile solo quando si hanno sintomi”, ha affermato
Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'ospedale Spallanzani di Roma. “Se i casi importanti, quelli positivi, sono identificati in stato precoce allora c'è un rischio da basso a molto basso” ha aggiunto Ippolito, spiegando che “la dimensione dell'epidemia non è valutata su scala nazionale”.
“Bisogna evitare le discriminazioni: in Italia ci sono tanti cinesi”, ha poi ricordato Ippolito
“Sono stati individuati tre possibili contatti con la coppia di turisti cinesi (casi confermati di coronavirus) posti in sorveglianza domiciliare, per massima cautela, a cura delle Asl competenti”. Ha precisato
Alessio D'Amato, assessore alla Sanità del Lazio durante la conferenza stampa all'istituito Spallanzani di Roma.