21 settembre -
“Ogni 3 secondi nel mondo una persona sviluppa una forma di demenza. A livello globale la demenza colpisce 47 milioni di persone. In Italia la demenza colpisce 1 milione e 241mila persone (che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050). La demenza è la settima causa di morte in tutto il mondo e non esiste ancora una cura, anche se la diagnosi precoce comporta maggiori possibilità di tenere a bada la malattia, in particolare il morbo di Alzheimer. Il principale fattore di rischio è l’età, ma negli ultimi anni è in aumento il numero di casi riscontrati nella popolazione più giovane. Parliamo di malattie (diverse sono le forme di demenza, e tra queste vi è anche l’Alzheimer) che hanno un forte impatto psicologico, economico e organizzativo sulle famiglie dei malati, con un costo a loro carico che rappresenta il 73% del costo diretto complessivo dell’assistenza, stimato intorno ai 37 miliardi di euro nel nostro paese. I numeri del Rapporto mondiale proprio nel giorno della celebrazione della 34^ Giornata mondiale dell’Alzheimer sono inquietanti.
Le istituzioni se ne facciano carico. Centrali devono essere i bisogni del paziente e dei suoi familiari, dunque la qualità della vita e la dignità della persona. Ciò significa una presa in carico effettiva da una parte, garantendo una continuità assistenziale fondamentale. Dall’altra parte, omogeneità di accesso ai servizi, equità e appropriatezza dei livelli essenziali di assistenza, da realizzare con risorse certe. Grande speranza arriva dalla ricerca che sta concentrando il suo lavoro su sperimentazioni innovative di prevenzione della malattia. La Puglia, in questo senso, è in trincea da tempo. Spin off Biofordrug, nata circa 8 anni fa in seno al Dipartimento di Farmacia-Scienze del farmaco, ha ricevuto il premio nazionale per l’innovazione nel 2010 e diventata oggi una start up innovativa a vocazione sociale di carattere internazionale. Sapere che c’è una start up dell’Ateneo barese, riconosciuta eccellenza nella diagnostica precoce di malattie come l’Alzheimer e l’autismo, nonché di natura oncologica, è motivo di orgoglio e speranza fondata.
Risorse certe, sostegno alla ricerca e cambiamento nell’approccio assistenziale che oggi è a macchia di leopardo, oltre che insufficiente sono punti imprescindibili per dare risposte adeguate alla malattia del secolo, così come la definisce l’Oms”.
Lo dichiara in una nota il sen.
Luigi d’Ambrosio Lettieri, già componente Commissione Sanità Senato.