9 luglio -
Nel rapporto Aifa 2017 sono state inserite in totale, anche 10 segnalazioni di sospetta reazione avversa con esito fatale, di cui 3 casi riferiti a eventi verificatisi in anni precedenti (rispettivamente, 2001, 2015 e 2016) e 1 caso riferito a un evento verificatosi in data non nota.
Aifa precisa che “per la valutazione del nesso di causalità è stato utilizzato l'algoritmo specifico per i vaccini proposto dall’OMS. Per 8 segnalazioni su 10 è stata esclusa la relazione dell’evento fatale segnalato con la vaccinazione (“non correlabile”), sulle rimanenti 2 il nesso di causalità risulta “indeterminato””.
Di seguito, è riportata la descrizione dei casi fatali inseriti in RNF nel corso del 2017 (riportati in ordine di inserimento):
Caso fatale n. 1. Bambino di 5 anni di sesso maschile, con storia clinica di epilessia idiopatica parziale in trattamento con valproato e carbamazepina. Il decesso (nel 2017) è avvenuto durante la notte, circa 15 giorni dopo la vaccinazione con M-M-RVAXPRO (sospetto) e Nimenrix (concomitante). La scheda di morte e la relazione clinica sono state redatte dal medico del 118 al momento del rinvenimento e non è stata eseguita autopsia. La causa del decesso non è determinata; considerando i fattori concomitanti che si configurano come possibili altre cause del decesso (epilessia idiopatica-SUDEP, terapia antiepilettica), il nesso di causalità in RNF è “non correlabile”.
Caso fatale n. 2. Donna di 68 anni di sesso femminile, deceduta nel 2016 a seguito di polmonite pneumococcica in paziente vaccinata con Prevenar 13 nel 2011 e nel 2016 (sospetto fallimento vaccinale). La segnalazione spontanea è stata effettuata da parte di un medico tramite l’informatore medico scientifico della ditta titolare del vaccino somministrato. Il caso è stato approfondito in collaborazione con il Centro di riferimento per le malattie batteriche invasive della Regione di riferimento. Dall’analisi dei campioni pervenuti dall'ospedale dove è stato ricoverato il paziente, la causa della polmonite è stata identificata come Pneumococco sierotipo 12. Poiché questo sierotipo non è presente nel vaccino Prevenar 13, il caso non può essere classificabile come fallimento vaccinale e risulta quindi “non correlabile”.
Caso fatale n. 3. Bambina di 8 anni, deceduta nel 2009. Il segnalatore (cittadino) riporta il decesso come esito di reazione avversa insorta nel 2001 a seguito di vaccinazione con Infanrix (numero di lotto del vaccino somministrato non noto). Non è stata eseguita autopsia e non è stata fornita documentazione clinica a supporto. In base alla descrizione inserita dal segnalatore, non vengono descritte in anamnesi patologie note ed eventuali assunzioni concomitanti di farmaci. Il giorno successivo alla vaccinazione con trivalente, la bambina manifestava febbre e vomito, in seguito ai quali veniva ricoverata in ambiente ospedaliero dove veniva posta diagnosi di meningite pneumococcica con esito “sindrome di West progressiva farmaco resistente, insufficienza respiratoria e tetraparesi” (riferito intervento neurochirurgico non meglio specificato). Al follow-up, il segnalatore riferisce che la somministrazione del trivalente è avvenuta in concomitanza di una sospetta latente infezione da pneumococco. Il nesso di causalità con la vaccinazione è quindi “non correlabile” per presenza di altra causa nota (meningite di verosimile natura pneumococcica).
Caso fatale n. 4. Infante di 11 mesi (alla data della riferita insorgenza della reazione avversa) di sesso maschile, deceduto a seguito di complicanze di encefalite nel 2017. In anamnesi, parto distocico a 40+4 settimane di gestazione; normale sviluppo staturoponderale. La segnalazione è stata inviata dal medico vaccinatore. Dalla documentazione clinica allegata alla scheda è possibile evidenziare quanto segue: vaccinato a 4 mesi con Infanrix hexa e Prevenar 13 e il mese successivo con vaccino contro il Meningococco B; nessuna reazione avversa segnalata a queste vaccinazioni; - 3 mesi dopo (8 mesi di età), seconda dose di esavalente e antipneumococcica con reazione di tipo locale. Dopo ulteriori 2 settimane, il paziente manifesta piressia e viene posta diagnosi di bronchiolite, apparentemente risoltasi in pochi giorni. La sintomatologia respiratoria si ripresenta a distanza di circa 3 settimane dal primo episodio, in concomitanza della prevista seconda somministrazione di vaccino anti meningococcico B che viene sospesa e rinviata dal medico della ASL, dopo aver visitato il paziente. La sintomatologia respiratoria non si risolve e il paziente viene ricoverato a seguito di episodio di desaturazione e crisi convulsiva (in assenza di piressia). Durante il ricovero, viene posta diagnosi di encefalite con epatite in corso di infezione da virus respiratorio sinciziale (RSV) e metapneumovirus, per cui viene trattato con aciclovir, ceftriaxone, desametasone e IgEV. All’età di 11 mesi, al paziente viene somministrata la terza dose di Infanrix Hexa (senza questa volta l’antipneumococcica). Dopo 2 giorni, compare iporeattività e rialzo degli enzimi epatici, che richiedono nuovo ricovero e l’esecuzione di nuovi accertamenti. In base ai reperti di neuroimmagini, il quadro di encefalite ha un andamento bifasico. Nel corso del ricovero, per il verificarsi di crisi convulsive e ricomparsa di sintomatologia respiratoria, il paziente viene nuovamente trattato con antibiotici, antivirali, metilprednisolone, IgEV e plasmaferesi con miglioramento del quadro clinico e successiva dimissione con presa in carico riabilitativo. Il decesso avviene successivamente ad un rialzo febbrile verificatosi 40 giorni dopo la dimissione in corso di ricovero presso altro nosocomio. L’autopsia ha individuato la causa del decesso nelle complicanze respiratorie e cardiologiche dovute ad una encefalomielite acuta disseminata (ADEM). L’ADEM è una malattia acuta rara immunomediata del sistema nervoso centrale, nel 95% dei casi correlata ad una esposizione ad un agente infettivo (Herpes virus, Epstein Barr, Mycoplasma Pneumonie). In meno del 5% dei casi esiste una relazione temporale con la vaccinazione, quasi sempre prima dose, e con alcune tipologie di vaccino (l’associazione è nota con il vaccino anti rabbico tipo Semple, non più in uso, e con alcuni ceppi vaccinali del virus dell’encefalite giapponese). L’associazione con altri vaccini come il trivalente DTP, il vaccino monovalente anti-Epatite B, i vaccini trivalenti MPR ed i vaccini anti influenzali è molto rara e controversa. Studi più recenti hanno osservato che indipendentemente dal vaccino il rischio aumenta in un periodo di tempo compreso fra 2 giorni e 4 settimane dalla somministrazione, indipendentemente dal tipo di vaccino. Per la rarità della patologia, non è ancora chiaro se l’ADEM temporalmente correlata alla vaccinazione possa essere realmente associata al vaccino somministrato dal momento che nella popolazione pediatrica l’incidenza della patologia da altre cause è di circa 8 volte maggiore dell’incidenza osservata dopo i vaccini negli studi di farmacovigilanza. Gli studi su coorte di pazienti ADEM e su popolazione non confermano l’associazione di questa malattia con i principali vaccini sospettati (i riferimenti bibliografici sono riportati al termine della sezione). In base alla valutazione del medico legale non si può stabilire con certezza se la patologia che ha condotto all’esito infausto possa essere ricondotta agli agenti infettivi identificati o alla vaccinazione. Pertanto il nesso di causalità è “indeterminato”.
Caso fatale n. 5. Donna di 88 anni vaccinata nel 2015 con vaccino antinfluenzale di cui non viene specificato né il nome commerciale né il numero di lotto. Il decesso avviene pochi giorni dopo per shock settico in corso di insufficienza renale acuta e colangite acuta. In anamnesi, osteoporosi, pregressa frattura avambraccio dx, colecistectomia per litiasi, pregresso herpes zoster in emitorace destro da anni. Il segnalatore (medico) riferisce esordio della sintomatologia nella stessa giornata della somministrazione del vaccino antinfluenzale con dolore addominale diffuso, irradiato a livello lombare destro. Dopo 3 giorni, compaiono vomito, diarrea e febbre associati al rilievo da parte del medico di base di ittero, per cui la paziente si reca in Pronto Soccorso dopo ulteriori 2 giorni. Dalla documentazione si apprende il riscontro di iperbilirubinemia e aumentati indici di flogosi (leucociti, pro-calcitonina) agli esami ematochimici e di acidosi metabolica all’emogasanalisi. Nei due giorni successivi, durante il trattamento con antibiotici e antipiretici, si evidenziava un quadro clinico di colangite acuta litiasica associato a insufficienza renale acuta ingravescente e stato settico che evolvono nel decesso. Non è stata eseguita autopsia. Il nesso di causalità in RNF è “non correlabile”, per intercorsa altra patologia.
Caso fatale n. 6. Donna di 94 anni deceduta nel 2016 per edema polmonare acuto e scompenso cardiaco nei giorni successivi a vaccinazione con Fluad. In anamnesi, anemia cronica, bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria. Il segnalatore (medico) riferisce regolare vaccinazione antinfluenzale negli anni precedenti con il medesimo medicinale e senza reazioni avverse. Dalla documentazione clinica fornita dal medico di medicina generale, si evince che, dopo 5 giorni dalla somministrazione del vaccino, la paziente ha manifestato segni obiettivi di edema polmonare con scompenso cardiaco acuto tali da necessitare il ricovero in ospedale dove si verifica il decesso due giorni dopo. Il nesso di causalità è considerato “non correlabile” alla vaccinazione.
Caso fatale n. 7. Uomo di 99 anni deceduto nel 2017 per complicanze di fibrillazione atriale persistente nei giorni successivi a vaccinazione con Influvac S. Dopo alcune ore dalla vaccinazione, il segnalatore (medico) riferisce comparsa di senso di oppressione retro-sternale e modica dispnea a seguito della somministrazione della terapia di base (non specificata). Ricoverato in Pronto Soccorso, non vengono riscontrate patologie acute in atto e le funzioni vitali risultavano nella norma. Per la scomparsa della sintomatologia, il paziente viene rinviato al domicilio. Circa 2 giorni dopo compare malessere generalizzato per cui viene trasportato in Pronto Soccorso dove si evidenzia uno stato di disidratazione e si decide per il ricovero. In fase di follow-up, si notifica il decesso avvenuto il giorno successivo al ricovero. Come causa del decesso, si riporta la fibrillazione atriale persistente. Non è stata disposta autopsia. Il nesso di causalità è “non correlabile”.
Caso fatale n. 8. Donna di 63 anni deceduta nel 2017 per edema polmonare acuto nelle 24 ore successive a vaccinazione con Agrippal S1. In anamnesi vengono descritte le seguenti condizioni concomitanti: ipertensione arteriosa da più di 20 anni, obesità, modesta ernia iatale con sintomi da reflusso gastro-esofageo, moderata dislipidemia mista, gonartrosi e coxartosi bilaterale, protrusioni discali multiple lombari. Riferita dal medico segnalatore regolare vaccinazione antinfluenzale negli anni precedenti, senza alcun effetto collaterale evidenziabile. Il decesso è avvenuto nel sonno. L’esame autoptico ha riscontrato un edema polmonare acuto da scompenso cardiaco. Il nesso di causalità risulta “non correlabile”.
Caso fatale n. 9. Uomo di 79 anni deceduto nel 2017 per sindrome da distress respiratorio acuto 26 giorni dopo la vaccinazione con Intanza. Non sono disponibili informazioni anamnestiche sul paziente. Riferita dal medico segnalatore regolare vaccinazione antinfluenzale negli anni precedenti, con lo stesso vaccino, senza alcun effetto collaterale evidenziabile. A 5 giorni dalla vaccinazione esordio di sintomatologia compatibile con sindrome da distress respiratorio acuto. Il decesso si verifica 21 giorni dopo. Il nesso di causalità è stato inserito come “non correlabile” in RNF.
Caso fatale n. 10. Uomo di 77 anni deceduto nel 2017 per complicanze di sospetta poliradicolonevrite acuta a tipo sindrome di Guillain-Barrè in paziente vaccinato con Agrippal S1. In anamnesi, pregresso intervento chirurgico per carcinoma renale a cellule chiare, cardiopatia ipocinetica primitiva con precedente ricovero per scompenso cardiaco, esofagite. Riferita regolare vaccinazione antinfluenzale negli anni precedenti. A distanza di 3 giorni dalla vaccinazione, il paziente riferisce al medico nausea, vomito e astenia, interpretato come episodio parainfluenzale. Dopo 4 giorni dall’episodio, il medico segnalatore viene a sapere che il paziente è ricoverato in rianimazione e che si ipotizza una sindrome di Guillain-Barrè. Il decesso avviene in ospedale a distanza di altri 15 giorni. Non è stato possibile ottenere documentazione relativa al ricovero del paziente, né informazioni uIteriori sull’eventuale esecuzione di esame autoptico. Il nesso di causalità inserito in RNF risulta “indeterminato” per la presenza di confondenti (patologie preesistenti e episodio parainfluenzale).