Francesca Merzagora (ONDA): “Vivere bene nonostante la malattia”
I dati di questo studio dimostrano che le formulazioni sottocutanee o orali, quando disponibili, permettono un risparmio dei tempi di lavoro del personale, una migliore organizzazione delle strutture e un risparmio sui costi. Quanto pesano attualmente sui pazienti le lentezze organizzative e l’esigenza di controllare i costi?
Certamente le problematiche che caratterizzano il panorama sanitario attuale, tra cui la necessità di un contenimento dei costi, non possono che ripercuotersi negativamente sui fruitori finali del Servizio Sanitario Nazionale, ovvero i pazienti. Spesso anche la mancanza di personale o i doppi turni, piuttosto che l’eccessiva ospedalizzazione dovuta a un progressivo aumento delle cronicità e dell’età media della popolazione, conducono a una riduzione della qualità e dell’efficienza delle prestazioni offerte dalle strutture ospedaliere. Dal punto di vista della cura, come dimostrano i dati emersi dallo studio HTA, l’impiego di una terapia con formulazione sottocutanea genererebbe una diminuzione complessiva dell’indice di rischio del 70%. Quindi, la possibilità per un ospedale di disporre di soluzioni terapeutiche che agevolino il trattamento del paziente e il lavoro del personale sanitario in termini di risparmio di tempo e ottimizzazione delle procedure, rappresenta un significativo punto di partenza per intraprendere un percorso di miglioramento nella gestione delle risorse ospedaliere e di riduzione dei costi per il Servizio Sanitario Nazionale. Nonostante questa situazione complessa però, dati recenti emersi da uno studio di Onda condotto su 89 Centri di Senologia italiani afferenti al circuito di Senonetwork illustrano una situazione certamente più positiva. La maggioranza dei Centri infatti pare abbia compreso l’importanza di mantenere uno standard elevato del percorso clinico-assistenziale ottimizzando le risorse disponibili per garantire alle pazienti un percorso di presa in carico che contribuisca al miglioramento della loro qualità di vita. Oltre il 50% dei Centri censiti per esempio utilizza il modello “tutto in un giorno” che consente alle donne di limitare a 5 ore il tempo trascorso nell’ospedale per eseguire esami, visita e somministrazione della terapia. Ci sembra questo un esempio positivo di buona pratica clinica che congiuntamente alle innovative modalità di somministrazione disponibili come quella sottocutanea, potrebbero far fronte in modo efficace alle criticità che riguardano oggi le realtà sanitarie.