17 novembre -
“Utilizzare gli antibiotici in modo responsabile è una responsabilità di tutti” è questo uno dei messaggi chiave utilizzato per la decima edizione della Giornata europea degli antibiotici (18 novembre, European Antibiotic Awareness Day) organizzata dallo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) all’interno della settimana mondiale (World Antibiotics Awareness week, 13-19 novembre), a sua volta organizzata da Oms, Fao e Organizzazione mondiale della sanità animale (Oie).
Perché è una responsabilità di tutti?
I nuovi dati pubblicati dall’Ecdc indicano che tra il 2012 e il 2016 non ci sono state variazioni statistiche significative nel consumo di antibiotici tra la popolazione residente nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo. In particolare, il valore medio di 21,9 DDD per 1000 abitanti (DDD - Dose Definita Giornaliera è la dose media di un farmaco assunta giornalmente da un paziente adulto, con riferimento all’indicazione terapeutica principale del farmaco stesso) varia tra i 10,4 DDD dei Paesi Bassi ai 36,3 DDD della Grecia. L’analisi dei dati nazionali mostra inoltre che tra il 2012 e il 2016 Finlandia, Lussemburgo, Norvegia e Svezia hanno avuto un trend dei consumi in calo mentre Grecia e Spagna in aumento.
A livello ospedaliero il consumo medio di antibiotici nel 2016 è stato 2,1 DDD per 1000 abitanti, con variazioni nazionali che vanno da 1 DDD nei Paesi Bassi a 2,9 DDD a Malta. Anche in questo caso, nonostante in generale non siano state osservate variazioni statistiche rilevanti, nel periodo 2012-2016 Grecia, Malta e Slovenia hanno mostrato un trend dei consumi in aumento mentre Estonia, Finlandia e Lussemburgo in calo. Non è stata osservata alcuna variazione statistica significativa neanche nel consumo medio di antibiotici carbapenemi (quali meropenem e imipenem, utilizzati per il trattamento delle infezioni sostenute da specie batteriche multiresistenti) o polimixe (quali ad esempio la colistina, utilizzata per il trattamento delle infezioni causate dalle specie batteriche resistenti ai carbapenemi). Tuttavia, a livello nazionale per i carbapenemi, in 10 Paesi (Bulgaria, Croazia, Cipro, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Romania and Slovenia) è stato osservato un trend in aumento mentre in un solo Paese, il Portogallo, il trend era in diminuzione. Per le polimixine è stato registrato un trend in aumento in 9 Paesi (Bulgaria, Danimarca, Grecia, Ungheria, Italia, Malta, Slovacchia e Slovenia) e in diminuzione in 2 (Francia e Irlanda).
In Italia
Nel nostro Paese, dove il fenomeno delle resistenze è monitorato con attenzione, la settimana mondiale sugli antibiotici è stata occasione per presentare il nuovo “Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza 2017-2020” che, attraverso un approccio “one health”, vuole affrontare e contrastare il fenomeno in modo efficace attraverso sei ambiti di intervento: la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle infezioni, l’uso corretto degli antibiotici, la formazione, le attività di comunicazione e informazione, la ricerca e l’innovazione.
In Europa
In occasione dei 10 anni della Giornata europea sugli antibiotici l’Ecdc ha messo a punto un nuovo sito web contenente informazioni e risorse sia per il pubblico specialista che per quello generale messe a disposizione attraverso diverse modalità come infografiche, video, kit per la comunicazione, storie personali di pazienti.
Nel mondo
L’importanza e la trasversalità del tema fa si che la World Antibiotics Awareness week miri a raggiungere tutte le categorie che possono avere a che fare con gli antibiotici: non solo la popolazione generale e i professionisti sanitari ma anche politici, allevatori, veterinari e personale dell’industria alimentare. Per farlo è stata organizzata una campagna, veicolata attraverso i social media, che utilizza infografiche, quiz e storie personali per raccontare l’importanza di impegnarsi contro il fenomeno delle antibiotico resistenze e cosa si può fare concretamente.
Fonte: Epicentro
Annalisa Pantosti e Monica Monaco