Riprendono quota gli screening nell’Asl di Biella dopo lo stop imposto dalla pandemia. A rilevarlo i dati presentati in occasione del mese rosa della prevenzione del tumore al seno dall’Asl di Biella e dal Fondo Edo Tempia nell’ambito di “Prevenzione Serena”, il programma di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore della mammella, del collo dell'utero e del colon-retto promosso e finanziato dalla Regione Piemonte, realizzato dall’ASLBI con la collaborazione logistico-operativa e di personale del Fondo Elvo Tempia, che finanzia con proprie risorse 2 tecnici di radiologia e 2 infermieri.
Risultati che, “nonostante le notevoli difficoltà e restrizioni dovute alla pandemia Covid, attualmente mostrano numeri in linea con quelli pre emergenziali del 2019”, evidenzia la Asl nella nota che sintetizza le rilevazioni.
L’azione di screening, dopo essersi fermata durante il periodo di lockdown della primavera del 2020 (nel periodo marzo – maggio 2020) con ripercussioni anche sulle operazioni non urgenti e differibili, è infatti subito ripresa fino a riassestarsi sui numeri odierni, che vanno progressivamente a riallinearsi sui valori del 2019.
Le fasce d’età per la prevenzione in ambito mammografico riguardano i 45-49 anni, 50-69 anni e 70-75 anni; per gli esami citologici le fasce sono 25-29 anni, 30-64 anni e 65-75 anni. Infine il colon-retto, a partire dai 58 anni di età, con invito a sottoporsi a un esame gratuito, invito che rimane valido fino ai 69 anni di età.
“I dati del 2020 dimostrano che l’attività di screening da parte dei professionisti dell’ASLBI, dopo un iniziale sospensione tra marzo e maggio, è proseguita se pure con una riduzione in termini numerici. – commenta nella nota
Claudio Sasso, Direttore Sanitario ASLBI - Già i dati di agosto – settembre 2021 attestano un progressivo recupero che tende entro dicembre a riportare l’attività sui valori del 2019. Le previsioni per l’anno 2021 sono probabilmente sottostimate, in quanto in questi ultimi mesi si riscontra un aumento di adesioni agli screening da parte della popolazione. Quindi sia in termini di percentuali di popolazione che sono tornate ad aderire agli screening che per il volume di attività svolto dagli operatori ASLBI, il territorio biellese si attesta tra quelli con i risultati più positivi ed incoraggianti in ambito regionale”.
“Queste cifre - spiega
Adriana Paduos, Direttore Sanitario della Fondo Tempia - testimoniano come il lavoro attorno a cura e prevenzione dei tumori sia proseguito con continuità, pur con le limitazioni legate alla pandemia. Ma sono il segno anche della particolare sensibilità della gente biellese quando si parla di bussare alle porte di un ambulatorio per fare un esame, anche quando ci si sente bene. È questo il senso degli screening e forse è un'abitudine che arriva da lontano, dai camper per i pap test e le mammografie nelle piazze dei paesi, portati proprio dal Fondo Edo Tempia”.