Il problema per il ministro è quello di una sanità regionale “asimmetrica” soprattutto in riferimento al buco da 250 milioni di euro scoperto all’improvviso nei conti dell’azienda ospedaliera integrata di Verona.
Pronta e rassicurante la replica del governatore Luca Zaia: “Apriremo ogni cassetto e renderemo noti tutti i conti. Per il momento non ho motivi di pensare che troveremo una situazione più grave di quella che ci è stata prospettata. Mi dicono che i 250 milioni che mancano all’appello a Verona sono soltanto un episodio, per altro non dovuto ad una mala gestione dell’azienda ma soltanto all’operazione di fusione di questa con l’università (circostanza negata però di recente da Alberti, ndr.). In ogni caso i cittadini possono stare tranquilli, apriremo i cassetti e renderemo note tutte le carte“. Ma l’assessore alla sanità Luca Coletto ha annunciato che alcune strutture chiuderanno: “Quando avremo una fotografia chiara della situazione procederemo con la riorganizzazione del sistema a cominciare da Verona dove molto negli anni è stato fatto, riducendo gli ospedali da diciassette a sette, ma dove si può fare ancora qualcosa per ridurre i costi, ad esempio chiudendo la struttura di Isola della Scala, che solo il Tar sta tenendo aperta, e poi quelle di Malcesine e Bovolone” .Ma il periscopio della giunta Zaia è puntato anche su Venezia, dove si teme un’impennata dei costi per la realizzazione in project financing dell’ospedale dell’Angelo, e su Padova, dove rimane aperta la partita per la costruzione del nuovo ospedale. Ma intanto Sacconi rimpiange i “bei tempi andati della sanità veneta, quando assessore era Fabio Gava”. Alla richiesta di spiegare i motivi della sua malinconia, Sacconi ha spiegato come “il sistema sanitario regionale ha situazioni meravigliosamente efficienti ed altre invece la cui arretratezza sta manifestando ora tutti i costi e le insufficienze, anche qualitative, che questa comporta”.
“Se Treviso è una realtà molto efficiente - ha specificato Sacconi - perché ha saputo concentrare le funzioni ospedaliere e sviluppare i servizi territoriali, altre parti della regione, non avendo fatto il primo passo, non hanno potuto nemmeno fare il secondo, cioè non hanno sviluppato a sufficienza i servizi territoriali e comunque presentano costi che sono la conseguenze di quelle che in sanità vengono chiamate inappropriatezze”.
Da qui la richiesta alla giunta veneta di procedere quanto prima “ad una effettiva due diligence sullo stato dei servizi socio sanitari assistenziali integrati”. Nonostante le critiche Zaia getta acqua sul fuoco: “Io lo dico da tempo immemore che si deve fare al più presto la due diligence sui conti della Regione. Su tutti, mica solo su quelli della sanità”.