Ancora polemiche sulla gara delle Toscana. Dopo le
proteste dei pazienti e la
replica di Estar, interviene l’Associazione Italiana Operatori Sanitari di Stomaterapia (AIOSS) che ha inviato una lettera al Direttore generale di Estar
Monica Piovi e all’assessore per il diritto alla Salute
Simone Bezzini.
Nella lettera l’Aioss il presidente dell'Associazione
Gabriele Roveron sottolinea in particolare che “sentire ancor oggi parlare di gare – come quella indetta dalla Regione Toscana – ci constata che esiste una particolare attenzione al costo, tralasciando l’indicatore più importante, ovvero, la spesa – al netto della qualità dell’assistenza, della qualità di vita delle persone con stomia e dei diritti internazionali di libera scelta del presidio stomale”.
Per uno stomizzato – scrive Aioss - non disporre di un dispositivo per stomia adeguato, può significare:
- Mancanza di sicurezza e dignità: un presidio che non rimane attaccato, imbratta la persona, impedisce alla stessa di uscire di casa, spezza la percezione della dignità personale sfociando nell’isolamento.
- Maggiore spesa sanitaria: il distacco precoce di un dispositivo necessita senza dubbi del suo riposizionamento; più si presentano i distacchi precoci maggiori sono le spese in termini di utilizzo di presidi, accessori e talvolta anche farmaci;
- Maggiori complicanze: se un dispositivo non è in grado di evitare infiltrazioni di effluenti sulla cute della persona, si manifestano importanti lesioni cutanee che provocano dolore, distacchi continui del presidio, sfiducia verso i sanitari e il mancato raggiungimento di una accettabile qualità di vita;
- (E non ci addentriamo nelle ripercussioni degli aspetti psicologici…)
Per uno stomaterapista - prosegue la lettera - non disporre di un dispositivo per stomia adeguato, può significare:
- Difficoltà a garantire qualità, efficienza, sicurezza e dignità: un presidio che non rimane attaccato, può far percepire alla persona stomizzata che mancano competenze specialistiche adeguate, che una riabilitazione vera e propria non è ipotizzabile, che ritornare al lavoro e alla vita sociale è utopico.
Inoltre, il consumo di materiale, di farmaci, di dispositivi e accessori del Servizio risulterà eccessivo
e non in linea con gli obiettivi di contenimento della spesa aziendali.
“Queste brevi riflessioni – conclude l’Associazione degli Operatori Sanitari di Stomaterapia - non sono di chi scrive ma provengono dall’esperienza di specialisti motivati e dediti all’assistenza degli stomizzati, attenti sempre alla qualità dei servizi di salute ma anche alle esigenze di economicità aziendale”.