Regioni, Province e Comuni concordi nel criticare la manovra, “iniqua”, perché non ripartisce equamente tra i diversi livelli istituzionali i pur necessari sacrifici, e quindi “insostenibile”, perché costringe le istituzioni locali a tagliare gran parte dei propri servizi ai cittadini.
“Ribadiamo le posizioni espresse la settimana scorsa – dichiara il coordinatore delle Regioni Vasco Errani – e chiediamo rispetto reciproco tra i livelli istituzionali; scaricare sugli enti locali i maggiori disagi è inaccettabile ed è lontanissimo dallo spirito federalista”. Per questo, spiega ancora Errani, la remissione delle deleghe al Governo sulle materie attualmente gestite da Regioni, Province e Comuni, “non è un gesto polemico, ma la presa d’atto di quello che è previsto nella manovra”. Conseguentemente il presidente dell’Emilia-Romagna ha inviato una lettera a Raffaele Fitto, presidente della Conferenza Stato-Regioni, per chiedere che la richiesta di remissionedelle deleghe sia inserita tra i punti all’odg della prossima Conferenza Unificata, che dovrebbe svolgersi domani.
I rappresentanti di Regioni, Province e Comuni però parteciperanno alla Conferenza solo se potranno avere un incontro diretto con Silvio Berlusconi, prima oppure durante la stessa Conferenza.
“Questa resistenza ad incontrarci mi è incomprensibile –ha detto Sergio Chiamparino parlando a nome dei sindaci italiani riuniti nell’Anci – tanto più che noi abbiamo compreso e condiviso la necessità della manovra, avanzando concrete proposte migliorative”. Concorde anche Giuseppe Castiglioni, presidente dell’Unione delle Province italiane (Upi) che ha sottolineato come i tagli previsti dalla manovra mettano a grave rischio i servizi ai cittadini, come la sicurezza delle scuole o il trasporto pubblico locale.
Unanimità nelle proposte e nella protesta, anche se il clima si va facendo sempre più teso. Il presidente del Veneto Luca Zaia, che si è allontanato prima dell’inizio della conferenza stampa come il suo collega piemontese Roberto Cota, ha sottolineato come la posizione della Lega sia quelladi chiedere soprattutto un taglio degli sprechi e il premio delle situazioni più virtuose. “Certo bisogna tener conto dei presidenti nuovi, che non hanno colpe rispetto alla situazione che hanno trovato”, ha aggiunto riferendosi in particolare a “Caldoro e Polverini che hanno chiesto aiuto al Veneto per il know how acquisito”.
E.A.