È andato in scena ieri mattina il previsto incontro tra l’assessore alla Sanità, Franco Tomassoni, e le organizzazioni sindacali confederali e di categoria sui temi che interesseranno il futuro della sanità Regionale.
Tomassoni ha informato le OO.SS. sull’evoluzione della situazione nazionale, che non è parsa priva di incognite. Questo giovedi ci sarà la conferenza dei Presidenti di Regione per mettere a punto i dettagli del confronto con il Governo ai fini di una condivisione del Patto della Salute. Le Regioni appaiono ferme sul rivendicare garanzie finanziarie necessarie alla sostenibilità del sistema.
Il Governo vuole ridefinire sia il merito dei ticket, sia le modalità applicative sulla base del modello della gradualità già applicata da tre Regioni: Umbria, Emilia Romagna e Toscana. È emersa la volontà di definire una sorta di “sanitomentro” che tenga conto della capacità reddituale, dei beni patrimoniali e dell’assetto familiare. L’assessore si è quindi impegnato, con la condivisione dei sindacati, a rivedere tutto il capitolo dei ticket alla luce di quanto stabilito dal patto della salute.
In ogni caso è sembrato certo l’impegno reciproco ad affrontare il problema e ridefinire questo capitolo prima dell’estate in modo da superare il sistema in atto. Allo stato delle cose modifiche parziali immediate e di breve durata produrrebbero, secondo Tomassoni, solo confusione nei cittadini senza risolvere alla radice il problema.
Correlata a ciò è la ridefinizione delle regole dell’intramoenia con la tendenza, già rappresentata dal Governo, a superare l’intramoenia allargata, con benefici per la trasparenza e la gestione di queste attività. È intenzione dell’assessore, secondo quanto emerso dal confronto, anche arrivare ad un tariffario unico regionale della attività intramoenia.
Tomassoni ha poi anticipato in generale i temi della riforma sanitaria regionale. La Giunta ha intenzione di assumere entro il 15 maggio, un atto preventivo di riordino sul quale aprire il confronto con le altre istituzioni e i sindacati. Ha affermato che si va verso un riassetto istituzionale con due aziende sanitarie ed una azienda universitaria integrata con un unico comitato di indirizzo e due presidi ospedalieri, Terni e Perugia, autonomi nella loro gestione.
Sempre l’assessore ha poi sottolineato l’esigenza di una riforma delle cure primarie e dell’assetto del territorio a partire da nuove funzioni da affidare agli attuali ospedali di territorio e puntando ad una organizzazione incentrata anche sulla sperimentazione della casa della salute. Stesso percorso partecipativo è stato assunto anche per la riorganizzazione del servizio di emergenza urgenza.
Le OO.SS hanno apprezzato l’impostazione ed hanno sottolineato l’importanza di condividere scelte destinate a ridisegnare la sanità umbra dei prossimi anni. Hanno chiesto di entrare nel merito dei vari provvedimenti e discutere i dettagli sulla base delle proposte presentate dalla Giunta.
Si è evidenziata, inoltre, la necessità di valorizzare il personale, la loro professionalità e la dedizione al Ssr, considerando imprescindibile il personale per un sistema sanitario di qualità.
Le sigle sindacali hanno, infine, affermato che la priorità non è solo economica ma anche nella gestione del personale e nei risultati di qualità dei servizi offerti ai cittadini. Hanno richiesto quindi un intervento sul precariato e sulla coerenza dei servizi con il personale necessario.