toggle menu
QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Regioni e Asl

Perugia. Medico visitava i pazienti in studio abusivo fatto in casa. Denunciato

immagine 11 aprile - L’ematologo, in rapporto di esclusiva con l’ospedale di Perugia, aveva allestito nella taverna uno studio dove erogava visite specialistiche al prezzo di circa 150 euro e senza rilasciare ricevute fiscali. Dal 2007 ad oggi aveva ricevuto 66 mila euro di emolumento di esclusività professionale.
Lo hanno scoperto i Carabinieri del Nas di Perugia nell’ambito di accertamenti per verificare la correttezza dell’attività libero professionale svolta da operatori sanitari in regime di intramoenia e di extramoenia. Ed ora un medico specialista ematologo dell’ospedale di Perugia è stato denunciato per falso e truffa ai danni del Ssn perché svolgeva attività medica non autorizzata presso la propria abitazione.

“L’indagine – spiega una nota dei Nas – è stata originata dalla segnalazione di un paziente e ha consentito di accertare che il professionista, che aveva dichiarato al proprio ente di appartenenza di voler svolgere a tempo pieno la propria attività pubblica (c.d. ‘rapporto di esclusività’), percependo così un’indennità mensile supplementare pari a circa 1/3 dello stipendio ‘ordinario’, aveva allestito nella taverna della propria abitazione, ubicata nel folignate, uno studio medico (attrezzato con lettino, scrivania e materiale sanitario di vario genere) ove sottoponeva a visita specialistica numerosi pazienti, ai quali richiedeva onorari pari a circa 150 euro senza rilasciare ricevute fiscali, prescrivendo in molti casi analisi di laboratorio e farmaci ad alto costo”.

Nel corso della perquisizione effettuata presso lo studio, “peraltro caratterizzato da scarsa igiene e pessime condizioni generali (dovute soprattutto alla presenza di animali da compagnia)”, i Carabinieri del Nucleo umbro hanno sottoposto a sequestro numerosi blocchi di ricettari medici regionali, schede di segnalazione di diagnosi e piani terapeutici, nonché documentazione sanitaria attestante la prescrizione di esami di laboratorio.

Dagli accertamenti svolti è risultato che, dal 2007 ad oggi, il professionista ha indebitamente percepito dal Ssn la somma di 66mila euro quale emolumento per l’esclusività dell’attività professionale svolta a favore della sanità pubblica.
 
11 aprile 2012
© QS Edizioni - Riproduzione riservata