Saranno almeno 70 le nuove farmacie che potranno essere aperte, nelle Marche, in base ai parametri del decreto Liberalizzazioni recentemente convertito in legge. La stima è della Regione che ha emanato le linee guida per disciplinarne l’istituzione. Entro il 24 aprile 2012 i Comuni dovranno comunicare alla Giunta regionale il numero delle nuove farmacie e la loro collocazione. Il direttore dell’Area vasta competente dovrà quindi esprimere il parere di conformità. Nei successivi 60 giorni, la Regione bandirà i concorsi per soli titoli ed entro 12 mesi assegnerà le sedi. Con la delibera approvata, la Giunta regionale sta prevedendo inoltre come applicare il percorso amministrativo per i titolari di farmacia che superati i 65 anni di età dovranno affidare la direzione a un altro farmacista o vendere l’attività.
“Le prescrizioni della legge nazionale – ha spiegato l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani - agevolano l’apertura di nuove farmacie per favorire una capillare distribuzione del servizio farmaceutico sul territorio e per consentire ai farmacisti, che ne hanno i requisiti, di aprire nuove attività. Una scelta che la Regione deve gestire con oculatezza, consapevole delle ripercussioni che il provvedimento avrà sul territorio per quanto riguarda gli aspetti economici e la salvaguardia di un presidio sanitario essenziale per la popolazione”.
Secondo il direttore del dipartimento Salute e Servizi sociali, Carmine Ruta, “le linee guida emanate consentono di applicare la normativa nazionale nella maniera più oggettiva possibile. Sostanzialmente favoriscono l’individuazione delle nuove sedi, tenendo presente che l’esigenza del legislatore nazionale è quella di assicurare un’equa distribuzione sul territorio degli esercizi, garantendone l’accessibilità anche ai cittadini residenti in aree scarsamente abitate”.
Le linee guida regionali stabiliscono che, in via prioritaria, la zona dove collocare la nuova farmacia dovrebbe essere quella in cui sia già presente un dispensario farmaceutico o una farmacia succursale, comunque entro un bacino di utenza di 3.300 abitanti. Saranno privilegiate le zone dove è previsto uno sviluppo economico, urbanistico e l’incremento della popolazione. Sarà anche valutata l’esistenza di un’eventuale domanda di trasferimento di una farmacia in altro locale della medesima zona.