L'ospedale San Raffaele si conferma al primo posto tra gli Irccs italiani per produzione scientifica. Nell'ultimo anno infatti, nonostante le vicende giudiziarie e la crisi finanziaria che lo hanno colpito, la struttura fondata da Don Verzè ha visto incrementare la propria attività scientifica e impact factor nel 2011 rispetto al 2010 e gli anni precedenti, collocandosi al 1° posto tra gli Irccs.
In particolare, secondo alcuni dati della Fondazione Monte Tabor San Raffaele, nel 2011 la produttività scientifica del San Raffaele è ulteriormente migliorata rispetto agli anni precedenti, sia per numero totale di pubblicazioni che per impact factor (cioé il numero medio di citazioni ricevute in un anno da articoli pubblicati in una rivista scientifica ndr). Dalle cifre presentate si può riscontrare una crescita costante dal 2008 al 2011: nel 2008 infatti le pubblicazioni sono state 740 pubblicazioni con un impact factor (if) di 3.870. Sono poi salite nel 2009 a 773 pubblicazioni (if 4.153), a 832 pubblicazioni (if 4.626) nel 2010, fino ai valori massimi dell'anno scorso, dove si sono raggiunte le 937 pubblicazioni e un impact factor di 5.404. "Ciò colloca, ancora una volta - spiega la Fondazione - l'Istituto San Raffaele al primo posto nella graduatoria nazionale degli Irccs per la produttività scientifica".
Sembra aver preso ormai invece una china positiva il percorso di salvataggio del gruppo ospedaliero. Ieri infatti la maggioranza dei creditori ha detto sì al piano di concordato preventivo presentato dai tre commissari giudiziali, Salvatore Sanzo, Rolando Brambilla, Luigi Saporito. Secondo i dati resi noti, il totale degli ammessi al voto è stato pari a 717 milioni di euro di crediti; il quorum necessario per l'approvazione era di 358 milioni e i voti favorevoli ottenuti sono stati pari a 375 milioni di euro (52,28%) dei crediti. Le operazioni di voto saranno aperte comunque fino all'8 aprile. Una volta chiuse, il passo successivo sarà la fissazione dell'udienza per l'omologazione del concordato. Senza reclami, gli addetti ai lavori prevedono che il passaggio alla Newco possa avvenire entro la metà di maggio.
I commissari, nella loro spiegazione, non hanno mancato di sottolineare come "la crisi del San Raffaele sia stata determinata da una bulimia di investimenti" e che con l'ok al concordato preventivo "potranno essere riscossi dopo l'omologazione 450 milioni di euro, che entro l'anno dovrebbero soddisfare il 50% dei creditori chirografari". Quanto alle responsabilità, il giudice delegato del tribunale di Milano, Filippo Lamanna, ha invece ribadito che "non ci sarà alcuna indulgenza nel sanzionare le responsabilità personali civili e penali degli amministratori, in particolare quelli del passato, se dovessero essere accertate. Il valore dell'attività del San Raffaele è grande per il paese e va tenuto invece distinto".
Adele Lapertosa