“Per le sue caratteristiche di efficienza e di capacità di risposta alle esigenze del territorio e dei cittadini, l’ospedale di Oderzo non ha nulla da temere dalla riforma della sanità veneta alla quale stiamo lavorando, i cui contenuti si possono riassumere nella formula ‘obiettivo cittadino’”. Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, intervenendo all’inaugurazione del nuovo pronto soccorso del nosocomio opitergino, realizzato con un investimento di quasi 2 milioni di euro, che ha così visto raddoppiare la propria superficie e rinnovare le tecnologie utilizzate, attivando sale e servizi diversificati dedicati alle attese, ai casi meno gravi ed a quelli più urgenti, in modo da, spiega una nota della Regione, “poter dare una risposta adeguata ai diversi tipi di esigenza, rendendo più efficace il lavoro e più brevi le attese degli utenti”.
Citando l’ospedale di Oderzo come un esempio dell’efficienza complessiva del sistema veneto, Zaia ha tenuto a sottolineare che “siamo gli unici in Italia ad essere riusciti a tenere alta la qualità dei servizi senza utilizzare la leva fiscale dell’addizionale Irpef; abbiamo chiuso il bilancio sanitario del 2010 in attivo e ci aspettiamo sorprese positive anche da quello del 2011”.
“Questo – ha aggiunto il presidente del Veneto – nonostante le continue decurtazioni che ci si stanno prospettando a livello nazionale: l’ultimo annuncio è un taglio di altri 8 miliardi complessivi dal fondo sanitario nazionale, da sostituire applicando un ticket sui ricoveri”.
Il presidente del Veneto si è detto “assolutamente contrario e su questo siamo pronti ad una battaglia ai tavoli nazionali: chi viene ricoverato sta male davvero ed è inaccettabile che gli debba essere imposto un ticket. Noi non lo faremo mai”.
Accennando al nuovo Piano Sociosanitario attualmente in discussione, Zaia ha sottolineato “la moderna filosofia che lo accompagna” e, proprio in riferimento alla realtà del nuovo pronto soccorso opitergino, ha fatto riferimento “ad una nuova, efficiente e diffusa rete di prima emergenza, accompagnata da un sistema di ospedali di rete dedicati alle necessità dei territori afferenti e da alcune strutture di alta specializzazione dove indirizzare i casi più gravi e complessi. Il tutto abbinato ad un sostanzioso rafforzamento della medicina territoriale”.
Ringraziando tutti gli operatori sanitari per il loro lavoro quotidiano, Zaia ha anche posto l’accento sul delicato fronte dell’umanizzazione dei servizi erogati, “che per noi – ha detto – è fondamentale, sia in riferimento alle liste d’attesa sulle quali lavoriamo ogni giorno, ed i risultati si cominciano ad intravvedere, sia al rapporto sanitari-pazienti. La qualità che i cittadini percepiscono – ha detto Zaia – è anche l’attenzione che viene posta ai loro dubbi e alle loro paure ed in questo senso ripongo molte attese sui risultati delle sperimentazioni in corso in alcuni pronto soccorso del Veneto, tra i quali anche Treviso e Oderzo”.