toggle menu
QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Regioni e Asl

Accordo Università-Regioni. Più integrazione tra Facoltà Medicina e sistema sanitario

immagine 23 febbraio - Per “imprimere una nuova spinta alla valorizzazione del capitale umano e dei giovani per rilanciare sviluppo e crescita”, l’accordo siglato dal Crui e dalle Regioni sancisce una più stretta collaborazione tra Università e sistemi sanitari regionali in ambito assistenziale e di ricerca sanitaria.
Il presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui), Marco Mancini, e il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, Vasco Errani, hanno firmato un accordo di collaborazione per promuovere azioni coordinate di intervento su temi di comune interesse.

Sei gli assi attorno ai quali ruota l’intesa:

Relazione tra Sistema Sanitario e Sistema Universitario. In particolare per tutto ciò che concerne: gli effetti della Legge 240/2010 sulla configurazione delle Facoltà di Medicina; l’applicazione dell’art.8 della legge 517/99, riguardante l’intesa Regioni-Università ai fini delle specificità assistenziali delle Università; le Aziende Integrate nel contesto della ricerca sanitaria e della educazione medica continua.

Diritto allo studio. In particolare per tutto ciò che concerne: azioni congiunte di sensibilizzazione e coinvolgimento di soggetti finanziatori privati a integrazione delle risorse a disposizione degli Enti regionali; le politiche di orientamento degli studenti universitari (in special modo quello in uscita: stage anche internazionali e azioni a sostegno dell’occupabilità); l’attrattività dei sistemi universitari e dei territori. Una delle prime azioni in questa direzione sarà un accordo CRUI-Regioni che faciliti l’ingresso di giovani tirocinanti universitari nelle strutture delle Regioni che ne facciano richiesta.

Horizon 2020. In particolare per tutto ciò che concerne iniziative congiunte in vista di un’azione sinergica verso gli obiettivi dei programmi europei Horizon 2020, facilitate dalle attività di supporto e di interrelazione con i sistemi produttivi che le Regioni possono predisporre.

Sviluppo del capitale umano. In particolare per tutto ciò che concerne: la valorizzazione del Dottorato di ricerca; il placement e l’alto apprendistato; l’interconnessione con il sistema produttivo; la sinergia fra uffici placement di Regioni e Università per favorire l’occupabilità dei laureati.

Sviluppo del territorio. In particolare per tutto ciò che concerne: l'attrattività del territorio (mappatura infrastrutture di ricerca e azioni per l'accoglienza dei ricercatori stranieri); collaborazioni con altri soggetti del territorio su trasferimento tecnologico, formazione per la proprietà intellettuale e relazioni con l'industria.

Istruzione Tecnica Superiore (ITS). In particolare per tutto ciò che concerne: la definizione di un sistema italiano di alta formazione che faccia riferimento a quello europeo; il trasferimento di conoscenze di alto livello nella formazione post-secondaria creando un raccordo tra ITS e lauree di primo livello; la diffusione sul territorio delle potenzialità del sistema della formazione post-secondaria integrata; azioni di accompagnamento al sistema ITS (monitoraggio e valutazione delle attività, formazione dei formatori, organizzazione di seminari tematici di approfondimento).

“L’accordo – spiega una nota del Cinsedo - sancisce l’intenzione delle Università e delle Regioni di imprimere una nuova spinta alla valorizzazione del capitale umano e dei giovani per rilanciare sviluppo e crescita”. “L’Università costruisce e diffonde saperi – ha sottolineato Mancini – ma ciò non è più sufficiente. Il prossimo capitolo della sua storia si gioca sulla capacità di recepire i suggerimenti del territorio e di restituire giovani capaci in grado di utilizzare le conoscenze acquisite per costruire ‘opere’ dell’uomo. Garantire il Diritto allo Studio e collaborare al consolidamento del canale formativo tecnico rappresentato dagli ITS rappresenta un punto centrale nell’azione che ogni Ateneo svolge sul proprio bacino territoriale. Così come il trasferimento tecnologico e un efficiente rapporto fra Facoltà di Medicina e Sistemi Sanitari Regionali. Un coordinamento nazionale di queste azioni, lo sviluppo di sinergie e la diffusione di best practice sono il fulcro dei tre anni di attività che questo accordo prevede e che è nostra intenzione utilizzare per garantire che i risultati di alcuni possano diventare i successi di molti”.

“Le Università – ha commentao Errani – sono un motore fondamentale dello sviluppo e del cambiamento del territorio. La convergenza di Università e Regioni diviene sempre più necessaria per uno sviluppo di qualità del Paese e per la creazione di una buona occupazione per i nostri giovani”.
 
23 febbraio 2012
© QS Edizioni - Riproduzione riservata