Ci sono convergenze importanti su molte proposte per il nuovo patto per la salute 2019-2021, così Stefano Bonaccini – Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil,
Maurizio Landini,
Annamaria Furlan e
Carmelo Barbagallo , hanno sintetizzato l’esito dell’incontro che si è tenuto questa mattina nella sede della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
“Obiettivo centrale del Patto – si legge in una nota congiunta - è quello di ristabilire il rispetto del diritto alla salute e alle cure dei cittadini, messo in discussione da anni di tagli al Servizio Sanitario Nazionale. Un diritto che deve essere esigibile in tutto il territorio nazionale, come prevede la Costituzione, assicurando ai cittadini l’accesso, in tempi rapidi e certi, ai servizi e a prestazioni di qualità, previsti nei Livelli Essenziali di Assistenza”.
Con il Presidente della Conferenza delle Regioni, Cgil, Cisl e Uil hanno concordato “sulla necessità di garantire un finanziamento pluriennale, protetto dai tagli, per programmare in sicurezza il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale. Il Fondo Sanitario Nazionale è largamente sotto finanziato anche rispetto ad altri Paesi europei e la clausola di salvaguardia che il Governo propone nella bozza di Patto non è accettabile, si rischia, infatti, di esporre la sanità a ulteriori tagli. Al contrario c’è la necessità di aumentare progressivamente il Fondo rivedendo le previsioni del Governo che stimano un crollo del rapporto tra spesa sanitaria e PIL”.
Nell’incontro si è ribadita anche “la necessità, ormai improcrastinabile, di procedere al rinnovo del contratto nazionale della sanità privata vacante da più di 12 anni, immaginando a questo scopo l’introduzione nelle convenzioni di norme a salvaguardia del lavoro di qualità, della piena applicazione del contratto e della regolarità delle sue procedure, garantendo a tutti, indipendentemente dalla natura pubblica o privata del rapporto di lavoro, uguali retribuzioni e diritti”.
“Il confronto Sindacato-Regioni – conclude la nota - proseguirà, sia a livello nazionale che su tavoli regionali, su temi quali la sostenibilità finanziaria del servizio sanitario, l’abolizione del superticket, il potenziamento dei servizi nel territorio, la prevenzione, la non-autosufficienza, le liste di attesa, il piano di investimenti per l’edilizia e l’ammodernamento tecnologico. Uno specifico confronto è inoltre previsto con i sindacati di categoria sulle politiche per il personale, risorsa fondamentale del SSN”.
“Abbiamo condiviso non solo i timori ma una posizione che considera necessario non solo non tagliare ma aumentare i fondi per la spesa sociale come era già definito con accordi precedenti e perché il nostro paese è sotto la spesa media europea, c'è bisogno di assumere medici e infermieri, abbiamo condiviso la necessità di arrivare finalmente al rinnovo dei contratti della sanità e infine abbiamo convenuto di attivare una serie di tavoli che affrontino altri temi legati ai servizi territoriali, liste di attesa, non autosufficienza, fondi integrativi”. È quanto ha dichiarato il segretario della Cgil,
Maurizio Landini al termine dell’incontro odierno tra Cgil, Cisl e Uil e le Regioni che aveva proprio per oggetto la sanità.
“Un incontro utile – lo ha definito Landini - in cui emerge la volontà delle regioni e dei sindacati non solo di difendere il servizio sanitario nazionale ma di migliorare la qualità e soprattutto di aumentare investimenti e spesa pubblica”.
“La sanità deve essere universalmente degna di questo nome nel nostro paese – ha dichiarato il segretario Uil
Carmelo Barbagallo - , anche perché il paese sta invecchiando e c’è bisogno di una sanità di qualità. Bisogna che il patto per la salute contempli questo, oggi siamo nella condizione che per problemi di turn over manca il personale, nella sanità si pensa di utilizzare medici dell’esercito, se non si fanno i concorsi e si rimpinguano le piante organiche rischiamo di dover chiedere l’intervento all’Onu. Bisogna discutere di liste di attesa, cronicità, diritto alla salute in tutte le regioni senza creare condizioni di mobilità. Vediamo se possiamo discutere con le Regioni, e principalmente con il governo delle risorse che servono per non far diventare questo problema un problema solo da super ticket che dobbiamo eliminare e differenze che ci sono tra le varie regioni”.
“Questa con le Regioni è stata una riunione molto importante anche perché si sta discutendo un Patto per la Salute che dovrebbe superare il precedente che non è stato applicato e c'è necessità di fornire un contribuito delle forze sociali del sindacato confederale a un dibattito che ci vede molto deboli. E' stato messo in campo un audit da parte del Ministero che non risponde alle esigenze di costruire un Patto capace veramente di restituire il diritto alla salute a tutte le aree di questo Paese”. È quanto ha dichiarato il Segretario confederale Cisl
Ignazio Ganga.