In merito alle nuove sentenze del Tar di Latina n. 396 e 397 del 24 maggio 2019, relative alla stabilizzazione del personale precario della Asl di Latina, l’Azienda fa sapere in una nota di ritenere che “non si tratti assolutamente di ‘una doccia fredda’”, come la definisce l’avv.
Davide De Lungo nella lettera pubblicata ieri su Quotidiano Sanità.
“E’ evidente spiega la Asl - che i ricorrenti hanno prodotto elementi conoscitivi al Tar di Latina , misconosciuti dall’Azienda in sede di gestione delle procedure riservate al comma 1, così come evidente che erano misconosciute in occasione della sentenza del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato che ha ritenuto le procedure di reclutamento di detto personale illegittime”. Ma, evidenzia la Asl, “preme rilevare che l’ Azienda da subito si è interessata al problema, trovando le soluzioni nel contesto dei principi contenuti nella sentenza del TAR Lazio Roma, sezione terza quater, n. 3511/2018, così come confermata dalle sentenze del Consiglio di Stato, terza sezione, nn. 2309/2019, 2311/2019 e 2310/2019, le quali, in merito alla validità delle procedure di stabilizzazione del personale precario dell’ASL di Latina, hanno affermato il principio secondo cui le “… trasformazioni del rapporto di lavoro (da precario a stabilizzato) possono riguardare soltanto soggetti che siano stati selezionati ab origine mediante procedure concorsuali …”.
A tale proposito, la Asl di Latina ricorda che “la procedura concorsuale non si esaurisce con la sola fase iniziale indittiva dell’approvazione dell’Avviso o del Bando, ancorché pubblicato sul sito aziendale e su alcuni quotidiani a tiratura nazionale, ma necessita per la sua validità del rispetto di un iter procedimentale molto più complesso, disciplinato nelle sue varie fasi, da leggi e regolamenti. Per questi presupposti e per gli atti in possesso di questa Azienda, si è proceduto e si sta procedendo a stabilizzare il personale precario, anche in anticipo rispetto al cronoprogramma stabilito e condiviso con le Organizzazioni Sindacali e la Regione”.
“Difatti – conclude la nota della Asl - , l’Azienda come già rappresentato, ha sempre sostenuto l’intenzione di procedere alla stabilizzazione del personale precario e intende completare i processi di stabilizzazione, già definiti per il comma 1, anche per il personale precario di cui al comma 2, tenendo conto della sentenza del Tar Lazio di Roma n. 3511/2018”.