“Le Regioni hanno raggiunto l’accordo sul riparto del Fondo Sanità per il 2019”. Lo ha reso noto al termine dei lavori della Conferenza delle Regioni il presidente
Stefano Bonaccini.
“Si tratta di oltre 111,2 miliardi che verranno ripartiti, e su questo abbiamo trovato un'intesa all'unanimità. È un fatto importante - ha aggiunto – perché per il terzo anno consecutivo formalizziamo con un accordo unanime la nostra proposta al Ministero della Salute all’inizio dell’anno. Questo significa che diamo un contributo importante alle successive azioni del Ministero e consentiamo di avviare una programmazione in tempi certi”. Il riparto prevede un aumento delle risorse pari a circa 1 miliardo rispetto al 2018. Ora la proposta dovrà essere vagliata dal Ministero della Salute e poi sarà portata in Stato-Regioni per l'intesa.
Il coordinatore della Commissione Salute,
Antonio Saitta ha sottolineato “la concordia e la compattezza delle istituzioni regionali” fornendo poi alcune specifiche tecniche utili per la lettura della tabella.
“Prima di tutto – ha spiegato – va precisato che il valore evidenziato in corrispondenza delle Province autonome di Trento e Bolzano e delle Regioni a statuto speciale (Sardegna, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia) ha un carattere figurativo giacché queste Regioni provvedono autonomamente all’integrale finanziamento del Ssn nei rispettivi territori”.
“La seconda questione – ha aggiunto – da tenere presente è che nel fabbisogno standard sono state considerate tutte le risorse comprese quelle relative alla quota premiale, pari allo 0,25% del Fondo, circa 286 mln, per cui nel riparto si è tenuto conto dei meccanismi premiali e di riequilibrio che determinano il fabbisogno standard. Ora le Regioni si aspettano che il Ministero proceda celermente perché si arrivi nel più breve tempo possibile al riparto”.
“C’è poi la necessità – ha detto Saitta – di recepire in un prossimo provvedimento una proposta emendativa relativa alle risorse per la quota premiale, prevedendo che tale quota tenga conto dei criteri di riequilibrio proposti dalla Conferenza delle Regioni”.
“E infine – ha concluso – modificare il decreto sulle
Regioni benchmark prevedendo che tutte le Regioni elegibili siano considerate come ‘Regioni di riferimento’”.
Riparto risorse sanità 2019