"I medici del Servizio sanitario nazionale rompono le trattative sul loro contratto di lavoro fermo da 9 anni, proclamano lo stato di agitazione e annunciano lo sciopero nazionale. In sanità, dopo le facili promesse, arriva la resa dei conti anche per il governo gialloverde". A dichiararlo è il presidente della Regione Toscana,
Enrico Rossi, all'indomani dell'annuncio della mobilitazione da parte delle principali sigle sindacali dei medici del servizio sanitario nazionale per il finanziamento del fondo nazionale e il rinnovo del contratto di categoria fermo al 2010.
"I medici - spiega Rossi - non chiedono solo risorse per i loro stipendi, ma anche dignità, professionalità, diritto al progresso di carriera o a godere delle ferie ma, soprattutto, difendono il sistema sanitario pubblico".
Come già ribadito in passato, Rossi ricorda che "I fondi della sanità sono sostanzialmente identici a quelli del 2011 e di fatto insufficienti a garantire i livelli essenziali d'assistenza. I continui appelli al popolo da parte di autorevoli esponenti del governo in carica stridono col disinteresse mostrato verso il servizio più importante e popolare del nostro paese, il Ssn, che ha appena compiuto quarant'anni e che resta la spina dorsale del sistema pubblico e l'azienda italiana più colta".
Per questo motivo, conclude il presidente: "La Regione Toscana non può che essere solidale con i professionisti pubblici e ne sosterrà le ragioni nella Conferenza Stato-Regioni".