Riconoscere l’equipollenza alla laurea del diploma di educatore professionale consentendo l’iscrizione all’albo, l’accesso ai concorsi e l’esercizio della professione a operatori che, pur non laureati, già svolgono questo servizio a favore di persone e famiglie bisognose. È quanto chiede il Consiglio regionale della Lombardia in due mozioni, una di Forza Italia (primo firmatario
Marco Alparone) e l’altra del Partito Democratico (
Samuele Astuti).
“Si tratta di quasi 2500 educatori professionali lombardi, che hanno conseguito il diploma dopo il 19 marzo del 1999 e per i quali la legge non prevede l’equiparazione alla laurea, negandogli l’iscrizione all’apposito albo professionale. Si tratta di educatori professionali che lavorano regolarmente presso strutture sanitarie, ambiti scolastici e socio educativi, cooperative e aziende speciali”, si legge in una nota diramata dal Consiglio.
L’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Melania Rizzoli, pur ribadendo che il rilascio di equipollenze dei titoli di studio non compete alla Regione, ha assicurato che la Giunta si farà portavoce presso il Governo e la Conferenza Stato Regioni per affrontare la situazione
“Grazie a noi la Regione si attiverà per ottenere il riconoscimento del titolo di educatore professionale conseguito dopo il 1999”, commenta in una nota il consigliere regionale
Samuele Astuti. “La mozione- spiega Astuti – che è stata votata insieme a una del tutto simile presentata da Forza Italia, impegna la Regione a adoperarsi presso il ministero perché sia riconosciuta l’equipollenza del titolo di educatore professionale conseguito con corsi regionali dopo il 1999 con la laurea necessaria per l’iscrizione all’albo e l’esercizio della professione. Questo per sanare un vuoto normativo, salvaguardare un patrimonio professionale che andrebbe altrimenti disperso e continuare a garantire assistenza alle tante persone fragili che non possono fare a meno dell’assistenza degli educatori”.