“A partire dal 2011 – spiega Gentile nella nota - viene azzerato il Fondo per le Non Autosufficienze, che per la Puglia significa un taglio netto di 25 milioni di euro annui, e riduce a briciole il Fondo Nazionale delle Politiche Sociali, con una perdita netta per la Puglia tra il 2007 e il 2011 di quasi 50 milioni di euro”.
Numerosi, secondo l’assessore, gli aspetti di estrema preoccupazione espressi in sede di Commissione delle Regioni, e che vanno oltre la portata dei tagli finanziari, per gli impatti diretti che genereranno sulla maggiore spesa richiesta alle famiglie. “Il taglio dei finanziamenti sociali complessivi mette del tutto a rischio la possibilità di assicurare i LEA – Livelli Essenziali di Assistenza sociosanitari”, afferma Gentile aggiungendo che “tutti i disabili psichici e in particolare le persone down e autistiche, non potranno più accedere all’indennità di accompagnamento, che potrà essere riconosciuto solo con invalidità superiore all’85%, e non più al 74%”.
L’assessore definisce infine una “beffa” la modifica del regime pensionistico per le donne impiegate nel settore pubblico al compimento del 65mo anno di età. “Tremonti promette che i risparmi andranno al fondo per asili nido e per la non autosufficienza. Peccato, però, che Brunetta fa eco al suo collega ricordando che lo spostamento dell’età pensionabile delle impiegate e dirigenti pubbliche da 60 a 65 anni produrrà risparmi pari a 0 € nel 2010, a 0 € nel 2011, a 50 Meuro nel 2012 e a 150 Meuro nel 2013”, osserva l’assessore, secondo la quale “sono chiari i tagli che oggi subiscono in misura maggiore le donne, perché tagliare i servizi di cura domiciliari per gli anziani non autosufficienti e i fondi per le rette degli asili nido penalizza soprattutto le donne”.