La malattia di Parkinson colpisce in Piemonte circa 23mila persone e il numero è destinato a crescere nel tempo con l'aumentare della vita media: si tratta di una complessa malattia multisistemica con un forte impatto sociale e pesanti ripercussioni sulla vita dei pazienti, ma anche dei loro familiari.
Ad inizio dello scorso anno, la Regione Piemonte aveva riconosciuto "Centro regionale esperto per il Parkinson" quello della Città della Salute di Torino diretto da
Leonardo Lopiano, definito "Centro di Riferimento regionale di Neurochirurgia Stereotassica e Funzionale per la terapia chirurgica della malattia di Parkinson e dei Disordini del Movimento". Il centro offre un’assistenza appropriata, data la complessità della patologia cronica, con approccio assistenziale multidisciplinare e altamente integrato con un gran numero di professionisti coinvolti, dal neurologo al fisiatra, dai logopedisti ai nutrizionisti, dai geriatri agli psicologi senza trascurare l'integrazione a livello territoriale, attraverso una rete di servizi che garantisca la continuità assistenziale e riabilitativa.
Questo impegno ora raddoppia: la Giunta regionale, su proposta dell'assessore regionale alla Sanità
Antonio Saitta, ha approvato oggi la delibera che individua nell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Novara, un "Centro per la terapia chirurgica della malattia di Parkinson", che dovrà strettamente collaborare con quello di Torino per la condivisione dei percorsi clinici in un’ottica di rete, modello adottato dalla Regione Piemonte quale normale modalità di integrazione tra professionisti anche per promuovere la standardizzazione dei dispositivi medici utilizzati.
"Un segnale importante - commenta l’assessore Saitta - per migliorare ed estendere la presa in carico dei malati di Parkinson in Piemonte: gli uffici sono al lavoro anche per procedere a un aggiornamento e a una revisione delle indicazioni presenti nel PDTA regionale, elaborando linee di indirizzo per assicurare il coordinamento della rete dei servizi sanitari interessati alla cura della malattia".
"La scelta di Novara - aggiunge l'assessore - si rivela strategica per dare risposta alla mobilità passiva verso la Lombardia dei pazienti che devono essere sottoposti a trattamento chirurgico attraverso la stimolazione cerebrale profonda: l'Ospedale di Novara possiede al suo interno le strutture complesse di neurologia e neurochirurgia dotate di tutte le risorse umane e tecnologiche necessarie al completamento del percorso di cura per i pazienti con Parkinson. Peraltro la neurologia dell'Ospedale di Novara da oltre 20 anni gestisce un ambulatorio dedicato alla cura di questi pazienti e ha maturato una esperienza decennale nella gestione dei pazienti con malattia di Parkinson in fase avanzata".