Concluso l’incontro tra Regioni e Governo al Ministero dell’Economia. Commenti divergenti all’uscita. Per il ministro Tremonti “Il decreto legge prevede un numero ma anche un patto che dovrà essere fatto con le regioni per rendere applicabile la manovra. Nella riunione abbiamo chiarito alcuni equivoci e il peso del bilancio è meno importante di quanto si è detto. Sulla sanità noi non interveniamo, resta invariata. Il resto deve essere fatto oggetto di una riduzione”.
Dal presidente della Puglia Vendola l’incontro viene invece così raffigurato: “una saracinesca chiusa; un atteggiamento da parte di Tremonti nei nostri confronti intollerante e addirittura sfottente. La manovra è un colpo al cuore dello stato sociale che renderà le Regioni amministratori fallimentari delle proprie risorse. Tremonti ha parlato di un caso in cui i numeri fanno la politica e non la politica i numeri: è una formula esoterica, un abracadabra che significa una risposta alla crisi depressiva che condannerà bimbi e vecchi alla povertà e chiude la porta del lavoro a una giovane generazione. Ci sono tutti gli elementi – ha concluso Vendola - per una ribellione sociale importante”. Al termine dell'incontro le Regioni sono tornate alla sede della Conferenza delle Regioni per elaborare una risposta ufficiale al Governo.
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