Cinquanta milioni di euro l'anno in più, rispetto al 2017, stanziati “per dare serenità agli erogatori privati e soprattutto continuità di prestazioni per i nostri concittadini.
È così che si conclude la diatriba sulle risorse per le strutture private in Campania. Gli interventi sono stati annunciati oggi dal presidente della Regione
Vincenzo De Luca nel corso di una conferenza stampa.
“Oggi compiamo un passo gigantesco nella riorganizzazione della nostra sanità”, ha detto De Luca. “Troviamo un accordo con tutto il comparto privato accreditato e facciamo dei contratti biennali con le cliniche private, i laboratori privati e le strutture di riabilitazione. L'impostazione è stata condivisa con i rappresentanti delle strutture private”.
Per De Luca l’intervento ha due obiettivi: “ridurre le liste d'attesa e fare ulteriori miglioramenti nella griglia Lea”. A questo scopo - annuncia - saranno introdotti meccanismi di penalità e di premialità “con incentivi per chi riduce i parti cesari e i tempi per le operazioni di frattura al femore. Dobbiamo recuperare il 10% sui parti naturali e operare le fratture al femore entro le 48 ore, così da arrivare alla media nazionale. È un miracolo, come abbiamo fatto per i vaccini: abbiamo recuperato e siamo tra le prime due o tre Regioni d'Italia per gli standard raggiunti”.
Annunci importanti, dal presidente della Regione, anche sul fronte della riabilitazione: “la residenza sarà estinta: ci saranno solo centri aperti per fare riabilitazione vera e non residenzialità", ha affermato ricordando che lavoro fatto per raggiungere l'accordo con i privati “ partito un anno e mezzo fa e riguarda un comparto che rappresenta il 25-30% delle sanità campana: siamo i secondi in Italia su questo, dopo la Lombardia”.
La nuova offerta fatta dalla Regione, nelle parole del governatore, però non è senza vincoli: chi firmerà il contratto biennale "si impegna a non aprire contenziosi con la Regione Campania”, dice De Luca. “È un passo importante perché veniamo da decenni in cui intorno alla sanità è cresciuta un'intera economia speculativa: ricorsi e contro ricorsi, cessione di crediti a società speculative che aggredivano la Regione. Un mondo equivoco che intendiamo cancellare completamente. Eravamo arrivati a 1,2 miliardi di creditori che ci chiedono di essere pagati per corse di 20 anni fa”.