Giovanni Paganelli, direttore del Dipartimento di Procedure ed Alte Tecnologie dell’Istituto Tumori della Romagna (Irst) Irccs di Meldola, insieme al suo gruppo, si è aggiudicato un finanziamento Airc di 450 mila euro, da utilizzare nel quinquennio 2018-2022, per un progetto di ricerca sulla diagnosi precoce del tumore prostatico.
La cifra, messa a disposizione dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro tramite un bando competitivo, andrà a sostenere uno studio che utilizza la molecola denominata PSMA (Prostate Specific Membrane Antigen) per la diagnosi precoce dei tumori prostatici.
“Il tumore alla prostata - spiega Paganelli - è la neoplasia più frequente negli uomini e solitamente risponde molto bene alle cure; tuttavia, in una percentuale variabile tra il 30 e il 40% dei casi, la malattia può ripresentarsi alcuni anni dopo l’intervento chirurgico o la radioterapia. È quindi molto importante riuscire a fare una diagnosi precoce di recidiva per poter impostare i trattamenti più appropriati. In Italia siamo stati i primi a utilizzare la PET con 68-Ga-PSMA e già oggi abbiamo ottenuto ottimi risultati. Oltre 100 pazienti, dove la PET con 18F-colina – che rappresenta lo standard per questi casi – non è riuscita ad individuare l’esatta sede della malattia, hanno eseguito in Irst la PET con 68Ga-PSMA permettendo la localizzazione della recidiva di malattia. Questo ci ha consentito di proporre immediatamente cure molto precise, come ad esempio la rimozione chirurgica di un linfonodo o una radioterapia mirata su eventuali metastasi”.
Obiettivo del progetto vincitore del bando (il cui nome è “Diagnosi e terapia di precisione nei tumori prostatici: utilizzo della Pet-PSMA, Risonanza magnetica e Terapia Recettoriale 177LU-PSMA” è quello di utilizzare bersagli molecolari per trattamenti mirati e personalizzati, riducendo e/o ritardando la necessità di terapie ormonali (castrazione) e migliorando così la qualità della vita dei pazienti.