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QS Edizioni - domenica 30 giugno 2024

Regioni e Asl

Mancato arrivo elisoccorso donna in gravidanza. Venturi: “Indisponibilità dell’elicottero è stata una situazione eccezionale”

immagine 28 marzo - La donna ha accusato forti dolori e contrazioni e dopo l’intervento di un’automatica e di un’ambulanza ha atteso invano l’elisoccorso fermo per un’avaria. Nonostante ciò, ha precisato l’assessore rispondendo a un'interrogazione in Consiglio “Si è trattato di un trasferimento in tutta sicurezza, poiché la signora non era in condizioni gravi, non presentava carattere di urgenza ed era assistita da un medico”.
“L’indisponibilità dell’elicottero è stata una situazione eccezionale, tant’è che nella serata di lunedì 26 marzo si è ripresentata una condizione analoga che ha riguardato un’altra signora al sesto mese di gravidanza, regolarmente trasportata in ospedale in elicottero. In ogni caso l’Azienda Usl di Bologna, titolare della convenzione, ha già chiesto una relazione alla società che gestisce il velivolo, anche per prevenire il ripetersi di situazioni analoghe”.

Così l’assessore alle Politiche per la salute dell’Emilia Romagna Sergio Venturi, ha risposto in Assemblea legislativa a un’interrogazione del consigliere Yuri Torri sul caso della donna al sesto mese di gravidanza che nella notte tra sabato e domenica scorsi aveva richiesto l’intervento del 118 e ha atteso invano l’arrivo dell’elisoccorso.

La donna lamentava forti dolori e contrazioni: così chiama il 118. Un’ambulanza e un’automedica si precipitano a Gatta, frazione di Castelnovo Monti; nel frattempo la centrale operativa ordina all’elicottero dell’elisoccorso di Bologna di prelevare la donna. La donna viene trasportata dalla frazione di Gatta a Castelnovo Monti dove è presente l’elisuperficie. Ma l’elicottero non arriva e, dopo un’attesa che secondo la stampa locale ha raggiunto i 40 minuti, la donna viene trasportata in ambulanza all’Ospedale Santa Maria di Reggio Emilia.

Si è trattato di un trasferimento “in tutta sicurezza, poiché la signora non era in condizioni gravi e non presentava carattere di urgenza”, precisa Venturi. Il trasporto è avvenuto inoltre in ambulanza con l’assistenza del medico.

Per quel che concerne l’elisoccorso, l’assessore ha ricordato il piano della Regione per estendere il servizio: dopo l’individuazione delle prime 17 basi attrezzate per l’atterraggio e il decollo anche notturno, tra cui quella di Castelnovo ne’ Monti, è in corso un piano di rafforzamento che prevede ulteriori 142 elisuperfici, operative tra il 2018 e il 2019. In caso di impreviste avarie o malfunzionamenti dell’elicottero, qualora vi sia un’inderogabile necessità di trasporto con questo mezzo, le Centrali Operative 118 possono richiedere l’attivazione dell’elisoccorso delle regioni confinanti, a partire da quello situato nella base di Brescia; attivazione che peraltro è garantita reciprocamente. “Nel caso in questione- ha specificato Venturi-  l’attivazione non è stata necessaria: occorre infatti considerare che l’elisoccorso è un sistema che integra e non sostituisce le normali modalità di intervento a disposizione del sistema di emergenza urgenza”.

“Voglio precisare- ha sottolineato Venturi- che la signora sta bene ed è stata dimessa già il giorno successivo al ricovero. Per quanto riguarda il problema tecnico al mezzo, questo ha causato un’attesa nella piazzola di atterraggio a Castelnovo non di 40 minuti, come erroneamente riportato dalla stampa locale, ma di 5 minuti, trascorsi i quali l’ambulanza ha trasportato la paziente a Reggio Emilia, dove è arrivata una ventina di minuti oltre il tempo che l’elicottero avrebbe garantito”.

Venturi ha inoltre ripercorso in Aula le tappe della vicenda, sottolineando la tempestività dell’intervento di assistenza: dopo la chiamata ricevuta dal 118, sono state inviate subito l’automedica e l’ambulanza al domicilio della signora. E il medico che l’ha visitata ha verificato che non c’era alcun segno di travaglio in atto, né di parto imminente.

“Tuttavia - ha spiegato l’assessore - in considerazione della gravidanza in corso e in presenza di una sintomatologia dolorosa addominale, è stato disposto il trasporto all’Arcispedale Santa Maria Nuova”. Tenuto conto che la signora è al sesto mese di gravidanza, che proviene da un’altra regione e che non è seguita dai servizi sanitari locali, “il ricovero è stato disposto in via cautelativa per eseguire gli accertamenti necessari per confermare il buon stato di salute della mamma e del feto”.

A proposito della chiusura del punto nascita di Ospedale di Castelnovo ne’ Monti, l’assessore ha precisato che se la donna avesse avuto un travaglio in atto “non avrebbe comunque potuto partorire ed essere assistita nell’Ospedale di Castelnovo ne’ Monti anche qualora non fosse stata sospesa la funzione di assistenza al parto: si sarebbe trattato, infatti, di un parto al sesto mese di gravidanza, che richiede la presenza della Terapia intensiva neonatale”. E anche se avesse presentato un fattore di rischio medio alto legato alla gravidanza, “sarebbe comunque stata indirizzata verso strutture di riferimento specializzate quali il Punto nascita dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, per garantire il diritto ad un’assistenza qualificata e sicura, per lei e per il neonato”.

 
28 marzo 2018
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