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QS Edizioni - giovedì 21 novembre 2024

Regioni e Asl

Rieti. Al de’ Lellis mortalità per infarto del 50% più bassa rispetto alla media regionale

immagine 22 marzo - Secondo i dati 2017 elaborati dal Programma Regionale di Valutazione degli Esiti degli Interventi Sanitari (P.RE.VAL.E), nel 2017  la struttura reatina ha un tasso di mortalità a 30 giorni per infarto miocardico acuto del 4,6% contro una media regionale dell’8%.
L’Unità di Cardiologia dell’Ospedale de’ Lellis di Rieti nel 2017 ha presentato  performance che la piazzano tra le prime tre Cardiologie ed Emodinamiche del Lazio per la tempestività nel trattamento dell’infarto miocardico acuto.

È quanto emerge dai dati di attività dell’Unità presentati dalla Asl di Rieti.

Per quel che concerne l’attività di reparto, nell’anno appena trascorso sono stati effettuati 970 ricoveri ordinari, 104 Day Hospital e 48 pacchetti ambulatoriali complessi.

Rilevanti i dati relativi all’attività ambulatoriale che ha contato oltre 9 mila elettrocardiogrammi, 2.782 visite specialistiche, 3.659 ecocardiogrammi, 1.510 controlli di pacemaker, 1.435 Holter cardiaci eseguiti nelle 24 ore, 642 test ergometrici, 4 tilt test.

Ottimi risultati, poi, per l’Emodinamica. Secondo i dati 2017 elaborati dal Programma Regionale di Valutazione degli Esiti degli Interventi Sanitari (P.RE.VAL.E), nel 2017 sono state esegui689 procedure (314 angioplastiche coronariche di cui 78 primarie) con un tasso di mortalità a 30 giorni per infarto miocardico acuto che è risultato quasi la metà della media regionale (4,6% contro l’8%).  Complessivamente sono stati trattati 271 pazienti con infarto (di cui 104 STEMI e 167 NSTEMI con o senza vascolarizzazione).

Ora è previsto un ulteriore rafforzamento dell’unità. La direzione aziendale infatti sta valutando l’avvio di percorsi in grado di trattare le stenosi valvolari aortiche severe e le stenosi coronariche complesse e l’attivazione di ambulatori dedicati alla cardiopatia ischemica e alla aritmologia, in grado di migliorare ulteriormente la gestione dei pazienti dopo le dimissioni dal reparto.
22 marzo 2018
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