toggle menu
QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Regioni e Asl

Malasanità. Tre presunti casi in Sicilia. Orlando chiede relazione a Russo

immagine 7 novembre - Due casi coinvolgono un neonato e un anziano che, in entrambi i casi, sarebbero stati trasferiti in ambulanza con ingiustificati ritardi. Il terzo caso riguarda un uomo con cirrosi epatica, morto dopo essere stato dimesso più volte dal pronto soccorso.
Tre nuove segnalazioni di presunta malasanità in Sicilia sono arrivate sul tavolo della commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari e le cause dei disavanzi sanitari regionali. Il presidente della commissione, Leoluca Orlando, ha già scritto all'assessore alla Sanità della Regione, Massimo Russo, chiedendo una relazione sui presunti casi, che potrebbero essere legati ad errori sanitari e criticità organizzative legate anche alle regole emanate dalla Regione stessa.

Uno degli episodi, in particolare, riguarda un anziano che, lo scorso 31 ottobre, a Comiso, è stato coinvolto in un incidente stradale a poche decine di metri dall’ospedale Regina Margherita del paese. “L’ambulanza – si legge nella nota della commissione parlamentare di inchiesta - sarebbe giunta però dopo oltre trenta minuti, da Acate, poiché, secondo quanto riferito da organi di informazione, sarebbe stata emanata una disposizione che indicherebbe alle autoambulanze di dirigersi verso gli ospedali di Vittoria, Modica e Ragusa ma non quelli di Comiso e Scicli. Il paziente si è salvato ma è stato ricoverato in gravi condizioni nell’ospedale Guzzardi di Vittoria”.

Un secondo episodio riguarda invece un bambino nato con gravi problemi respiratori nell’ospedale Papardo di Messina. Il 19 ottobre scorso il neonato è stato trasportato prima all’ospedale Piemonte e poi al Policlinico con un'autoambulanza che sarebbe giunta in ritardo, avrebbe compiuto soste immotivate e sarebbe stata priva di bombola d'ossigeno. Il bimbo è deceduto nel Policlinico di Messina poco dopo il ricovero.

Il terzo caso riguarda invece un uomo di 42 anni, sofferente di cirrosi epatica diagnosticata dal 2004 e deceduto il 12 giugno 2008. “Il signor Schirò – spiega la nota della commissione -  il 19 aprile 2008, si recò al pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia di Palermo accusando forti dolori alla schiena e al fianco sinistro, per i quali gli venne prescritta una terapia antidolorifica. Il 21 aprile si presentò di nuovo allo stesso pronto soccorso, ma fu dimesso subito. Soltanto il 15 maggio una TAC evidenziò la presenza di un esteso epatocarcinoma con metastasi alla colonna vertebrale e alla vena porta del fegato. Il 26 maggio il paziente fu trasferito nel reparto di radioterapia della casa di cura La Maddalena e il 12 giugno fu trasportato nella casa di cura Torina. Qui, la sera stessa, constatato lo stato di coma di II grado, si decise di trasferire il paziente nella sua abitazione, dove morì poco dopo essere giunto”. Secondo quanto segnalato dai familiari, che si sono rivolti con un esposto direttamente alla commissione parlamentare d'inchiesta, sarebbero stati commessi, in varie fasi, errori terapeutici e ritardi diagnostici.

“La Commissione d’inchiesta – ha spiegato Leoluca Orlando - senza pregiudizio per le indagini in corso da parte della competente autorità giudiziaria, intende acquisire ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti relativamente ai tre casi segnalati. Chiediamo pertanto all'Assessore Russo di inviarci una relazione contenente notizie in merito alle eventuali criticità organizzative riscontrate, così come in ordine ad iniziative amministrative, sanzionatorie e/o cautelari assunte a fronte di eventuali responsabilità individuali. La documentazione acquisita sarà valutata per eventuali, ulteriori adempimenti di competenza”.
7 novembre 2011
© QS Edizioni - Riproduzione riservata